Durante il XXVI Congresso Nazionale della SINPF (Società Italiana di NeuroPsicofarmacologia), uno dei temi più discussi è stato il complesso e delicato mondo della medicina alternativa, in particolare nel campo della psichiatria.
Luigi Grassi, stimato esperto nel settore, ha offerto un’analisi approfondita sulle dinamiche, i rischi e le opportunità legate a queste pratiche, sottolineando l’importanza di un approccio integrato e basato sulla relazione terapeutica.
In questo articolo esploreremo i punti chiave emersi dall’intervista a Grassi pubblicata sul canale di Psychiatry On Line Italia, mettendo in luce le sfide e le implicazioni della medicina alternativa nel contesto sanitario moderno.
La Complessità della Medicina Alternativa: Un Fenomeno Globale
Il mondo della medicina alternativa si presenta come un universo estremamente complesso e articolato, che non riguarda solo l’Italia ma si manifesta in diverse forme in tutto il mondo. Luigi Grassi evidenzia come questo fenomeno rappresenti da decenni una sfida soprattutto nell’area oncologica e psichiatrica. In oncologia, ad esempio, circa vent’anni fa si era già manifestata una problematica simile a quella attuale, cioè la diffusione di farmaci o sostanze alternative che promettono guarigioni o trattamenti curativi per patologie gravi come il cancro.
Questa problematica si estende anche alla psichiatria, dove spesso le terapie alternative vengono proposte senza un reale fondamento scientifico e senza una vera competenza sanitaria. Grassi sottolinea che chi si professa esperto in queste terapie non è sempre un medico o un professionista sanitario qualificato, ma può essere chiunque, anche persone senza alcuna formazione né conoscenza del sistema sanitario, dei processi di prevenzione, diagnosi, trattamento e prognosi.
Un Problema di Competenza e Metodo
Molte di queste figure, infatti, criticano apertamente i concetti tradizionali di diagnosi, etichettandoli come limitanti o lesivi della libertà e individualità del paziente. Questo atteggiamento rappresenta un rischio significativo, perché mina le basi della medicina basata sull’evidenza e sulla cura integrata. La mancanza di un’adeguata formazione sanitaria porta spesso a proposte terapeutiche non solo inefficaci, ma anche potenzialmente dannose.
Secondo Grassi, esistono però anche professionisti onesti che operano nel campo delle terapie alternative con l’intento di affiancare, e non sostituire, le terapie tradizionali. Questi ultimi cercano di inserirsi in una rete di cura collaborativa che coinvolge medici, pazienti e famiglie, con l’obiettivo di fornire un supporto complementare.
Il Business Delle Cure Alternative: Tra Speranza e Rischio
Uno degli aspetti più delicati sollevati da Luigi Grassi riguarda il grande business che si cela dietro il mondo delle cure alternative. Spesso, infatti, si parla di “terapie alternative” o “cure alternative” piuttosto che di “medicina alternativa”, un termine che può suggerire un’efficacia paragonabile o superiore a quella della medicina tradizionale.
Questo business si alimenta soprattutto sulla speranza delle persone che si trovano in situazioni di sofferenza, come nel caso dei pazienti oncologici, dove la promessa di una cura miracolosa può essere un’ancora di salvezza emotiva. Grassi mette in guardia dal fatto che queste terapie alternative spesso stigmatizzano la medicina tradizionale, definendola tossica, dannosa o addirittura letale, alimentando così una dinamica di sfiducia e rifiuto verso le cure scientificamente validate.
“È una falsa modalità truffaldina di attivare la speranza in chi è debole e fragile, che evidentemente ha bisogno di questo.”
Questa situazione genera un circolo vizioso: i pazienti insoddisfatti o spaventati dalla comunicazione fredda e aziendalizzata del sistema sanitario pubblico si rivolgono sempre più spesso a queste terapie alternative, che offrono una relazione terapeutica più calda, empatica e centrata sulla persona. Tuttavia, questo spostamento di fiducia sottrae risorse e pazienti al sistema pubblico, complicando ulteriormente la gestione della salute pubblica.
La Relazione Terapeutica: Un Elemento Chiave
Una critica fondamentale che Grassi rivolge alla medicina tradizionale riguarda proprio la perdita della relazione terapeutica umana. Il sistema sanitario moderno tende a muoversi secondo logiche aziendali, trattando il paziente come un cliente e la cura come un prodotto. Questo modello asettico e impersonale non riesce sempre a rispondere alle esigenze emotive e psicologiche del malato.
Le terapie alternative, al contrario, spesso pongono al centro proprio la relazione, l’empatia e la vicinanza, elementi che invece rischiano di essere sacrificati in un sistema che privilegia l’efficienza e la standardizzazione. Da qui nasce una delle principali attrattive di queste cure, che però non possono sostituire la medicina basata su evidenze scientifiche, ma possono solo integrarla.
Il Ruolo dei Media e della Formazione nel Contrasto alle Cure “Fake”
Un altro punto cruciale affrontato da Luigi Grassi riguarda la responsabilità dei media e dei sistemi formativi nel fornire informazioni corrette e precise sull’area medica. I social media, in particolare, sono diventati un terreno fertile per la diffusione di esperienze personali spesso inventate o non verificate, che alimentano false speranze e desideri di trovare una via alternativa alla cura tradizionale.
Grassi sottolinea che è fondamentale che i media adottino un approccio più rigoroso e responsabile nella comunicazione medica, evitando di diffondere messaggi fuorvianti. Allo stesso tempo, la formazione universitaria e post-laurea di tutte le professioni sanitarie dovrebbe porre maggiore attenzione all’umanizzazione delle cure, includendo nei programmi didattici competenze comunicative come l’empatia, l’ascolto attivo, il rispetto e l’analisi dei bisogni individuali.
Umanizzazione delle Cure: Una Necessità Attuale
In un’epoca in cui la biotecnologia avanza rapidamente, si accende spesso l’illusione del miracolo, che però non sempre si realizza. Quando questo accade, i pazienti cercano risposte altrove, spesso nelle medicine alternative. Per questo motivo, Grassi invita a ricentrare l’attenzione sulla relazione umana come elemento cardine della cura, un paradosso ma anche una necessità imprescindibile nel contesto sanitario odierno.
Le tecniche comunicative, che dovrebbero essere alla portata di tutti i professionisti della salute, sono strumenti fondamentali per costruire una relazione terapeutica autentica e personalizzata, che riconosca il paziente come unico e irripetibile, con la propria storia e i propri bisogni.
Medicina Alternativa e Storia Umana: Un Legame Antico
Luigi Grassi ricorda come la medicina alternativa, o meglio la medicina legata a pratiche magiche e stregonesche, abbia radici profonde nella storia dell’umanità, soprattutto nel trattamento delle malattie mentali. La magia come contrappeso alla malattia è sempre stata parte integrante della cultura umana, e per questo il fenomeno delle terapie alternative non è destinato a scomparire.
Il vero obiettivo, secondo Grassi, è monitorare attentamente questi fenomeni, riconoscere i rischi e promuovere un’integrazione corretta e trasparente tra medicina tradizionale e approcci complementari, senza mai abbandonare la centralità della relazione terapeutica e il rigore scientifico.
Conclusioni: La Sfida della Medicina Alternativa in Psichiatria
La medicina alternativa in psichiatria rappresenta una sfida complessa che coinvolge aspetti scientifici, culturali, emotivi e sociali. Luigi Grassi evidenzia come sia fondamentale distinguere tra chi opera con onestà intellettuale per integrare le cure tradizionali e chi invece sfrutta la fragilità dei pazienti per interessi economici, proponendo soluzioni non scientificamente validate.
L’umanizzazione delle cure e la centralità della relazione terapeutica emergono come elementi chiave per contrastare la diffusione di false speranze e per migliorare la soddisfazione e i risultati terapeutici dei pazienti. Solo attraverso una comunicazione empatica, un’adeguata formazione e un approccio integrato sarà possibile affrontare in modo efficace le sfide poste dalla medicina alternativa.
In definitiva, come sottolinea Luigi Grassi, la medicina deve tornare a essere una pratica centrata sull’essere umano nella sua unicità, capace di ascoltare, rispettare e prendersi cura non solo del corpo ma anche della mente e delle emozioni di ogni paziente.
Link Fonte
Intervista a Luigi Grassi, SINPF 2025, pubblicata da Psychiatry On Line Italia – Videochannel