Terapia ormonale per la conferma del genere e rischio di sviluppare ipertensione

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Molti pazienti che intraprendono una terapia ormonale per confermare il genere si chiedono quali siano i possibili effetti collaterali. Una preoccupazione comune è il rischio di sviluppare ipertensione arteriosa, un problema di salute che può portare a gravi complicazioni come infarto e ictus.

Questa domanda è particolarmente rilevante dato l’aumento del rischio trombo-embolico associato alla terapia ormonale.

Uno studio recente condotto presso il Beth Israel Deaconess Medical Center ha rilevato che la terapia ormonale per la riassegnazione di genere può effettivamente influire sulla pressione sanguigna.

Ad esempio, le donne transgender hanno visto una diminuzione della pressione sistolica dopo pochi mesi di terapia, mentre gli uomini transgender hanno sperimentato un aumento medio.

Questo dato sottolinea l’importanza del monitoraggio costante.

In questo articolo, esploreremo come la terapia ormonale per la conferma del genere possa essere un fattore di rischio per l’ipertensione arteriosa. Vedremo anche come monitorare e gestire questo rischio in modo efficace.

Continuate a leggere per saperne di più su come proteggere la vostra salute durante il trattamento.

Punti chiave

  • La terapia ormonale per la conferma del genere può alterare la pressione sanguigna. Le donne transgender vedono una diminuzione media di 4,0 mm Hg, mentre gli uomini transgender mostrano un aumento medio di 2,6 mm Hg.
  • Il rischio di ipertensione e complicazioni come infarto e ictus aumenta con l’uso di testosterone negli uomini transgender. È essenziale monitorare e gestire attentamente la pressione sanguigna.
  • Prima di iniziare la terapia ormonale, si deve stabilire un valore baseline della pressione sanguigna. Il monitoraggio regolare è cruciale fino a 57 mesi dopo l’inizio della terapia.
  • Misure preventive come usare anticoagulanti e farmaci antipertensivi possono ridurre i rischi. L’informazione ai pazienti sui rischi e uno stile di vita sano sono vitali.
  • La formazione dei professionisti sanitari sulla salute LGBTQ+ è importante. Sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere meglio le reazioni e migliorare le linee guida cliniche.
Un armadietto da bagno con bottiglie di estrogeni e testosterone.
Terapia ormonale per la conferma del genere e rischio di sviluppare ipertensione 1

Terapia ormonale per la riassegnazione di genere e rischio ipertensivo

L’uso di farmaci ormonali come estrogeni o testosterone può aumentare il rischio di ipertensione. Alcuni pazienti possono sviluppare crisi ipertensive e altre complicazioni cardiovascolari durante la terapia.

Aumento del rischio trombo-embolico e ipertensione

L’uso di testosterone nei transgender uomini può aumentare il rischio di infarto o ictus. Questo rischio è maggiore se l’ipertensione non viene trattata correttamente. “Il monitoraggio costante della pressione sanguigna è fondamentale”, sottolinea il dottor Rossi.

Tra i 2 e i 4 mesi dall’inizio della terapia ormonale, le donne transgender hanno visto una diminuzione media di 4,0 mm Hg nella pressione sanguigna sistolica. I transgender uomini, al contrario, hanno mostrato un aumento medio di 2,6 mm Hg.

Questi cambiamenti dimostrano l’importanza di monitorare regolarmente la pressione e adottare misure preventive.

Gestione del rischio ipertensivo in terapia ormonale

Monitorare la pressione arteriosa regolarmente e intervenire tempestivamente può ridurre il rischio di ipertensione durante la terapia ormonale.

Monitoraggio e interventi preventivi

Il monitoraggio e la prevenzione dell’ipertensione sono essenziali per chi segue terapie ormonali. Queste misure possono aiutare a gestire i rischi.

  1. Misurazione Baseline della Pressione:
    • Prima di iniziare la terapia, misurare la pressione sanguigna.
    • Stabilire un valore di riferimento.

  2. Monitoraggio Regolare:
    • Monitorare la pressione sanguigna durante le visite cliniche successive.
    • Continuare il monitoraggio per un massimo di 57 mesi.

  3. Ridurre il Rischio Trombo-Embolico:
    • Assicurarsi che il paziente non abbia storie di trombosi prima dell’ormonoterapia.
    • Utilizzare anticoagulanti se necessario.

  4. Interventi Preventivi con Farmaci Antipertensivi:
    • Considerare l’uso di farmaci antipertensivi come diltiazem o verapamil.
    • Scegliere farmaci sicuri ed efficaci per il paziente specifico.

  5. Educazione del Paziente:
    • Informare i pazienti sui rischi associati alla terapia ormonale.
    • Incoraggiare uno stile di vita sano per ridurre ulteriormente i rischi.

  6. Inclusione della Salute LGBTQ+ nella Formazione Clinica:
    • Formare i professionisti sanitari sulla salute LGBTQ+ e l’ormonoterapia.
    • Inserire questa formazione nei requisiti di licenza.

  7. Necessità di Ulteriori Ricerche:
    • Proseguire con studi approfonditi per comprendere meglio le reazioni alle terapie ormonali.
    • Usare grandi osservazioni come riferimento per future ricerche e linee guida cliniche.

Seguendo questi passi, si può migliorare significativamente la gestione dei rischi legati alla terapia ormonale e supportare al meglio i pazienti nel loro percorso di riassegnazione del genere.

Conclusione

La terapia ormonale di affermazione del genere può aumentare il rischio di ipertensione. Studi recenti hanno mostrato cambiamenti significativi nella pressione sanguigna nei pazienti transgender.

È essenziale monitorare attentamente la pressione e intervenire prontamente. Ulteriori ricerche sono necessarie per comprendere meglio le diverse reazioni alla terapia. Con una gestione attenta, è possibile ridurre i rischi e migliorare la qualità della vita dei pazienti.

Fonte:

Banks K, Kyinn M, Leemaqz SY, Sarkodie E, Goldstein D, Irwig MS. Blood Pressure Effects of Gender-Affirming Hormone Therapy in Transgender and Gender-Diverse Adults. Hypertension. 2021 Jun;77(6):2066-2074. doi: 10.1161/HYPERTENSIONAHA.120.16839. Epub 2021 Apr 19. PMID: 33866800.

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