Molti membri della comunità bisessuale si trovano spesso ad affrontare difficoltà emotive e psicologiche significative. Un problema che emerge di frequente è l’autolesionismo. Recenti studi hanno rivelato che le persone bisessuali sono fino a sei volte più propense a compiere atti di autolesionismo rispetto ad altre orientazioni sessuali.
Uno studio condotto presso la University of Manchester ha analizzato i dati provenienti da 24 ricerche indipendenti e pubblicato i risultati nel Journal of Affective Disorders il 19 agosto 2020.
Le statistiche indicano che il rischio di autolesionismo tra le persone bisessuali è fino a 6,07 volte maggiore rispetto alle persone eterosessuali negli ultimi dodici mesi.
In questo articolo, esploreremo l’incidenza di autolesionismo nelle persone bisessuali e i fattori che contribuiscono a questo fenomeno. Discuteremo anche le implicazioni per gli interventi e il supporto necessario.
Scopri come comprendere meglio questa realtà e trovare modi per aiutare chi ne ha bisogno.
Questo è un argomento importante.
Punti chiave
- Uno studio della University of Manchester del 2020 ha trovato che le persone bisessuali sono fino a 6,07 volte più propense all’autolesionismo rispetto agli eterosessuali.
- Lo stigma sociale e la biphobia contribuiscono alla sofferenza emotiva delle persone bisessuali, aumentandone il rischio di autolesionismo.
- Le persone bisessuali affrontano conflitti interni e discriminazioni sia dalla comunità eterosessuale che LGBTQ+, portando a sentimenti di ansia e depressione.
- Interventi precoci e supporto da parte della comunità LGBT possono ridurre i tassi di autolesionismo tra le persone bisessuali.
- Organizzazioni come il Trevor Project e campagne di sensibilizzazione possono fornire risorse cruciali per aiutare le persone bisessuali.
Incidenza dell’autolesionismo nelle persone bisessuali
Gli studi mostrano che le persone bisessuali hanno fino a sei volte più probabilità di praticare autolesionismo non suicidario rispetto ad altre orientazioni sessuali. Negli ultimi 12 mesi, la probabilità di autolesionismo per le persone bisessuali è stata 6,07 volte maggiore rispetto a quelle eterosessuali.
Questi numeri sono preoccupanti e sottolineano la necessità di interventi mirati.
Questa tendenza si conferma anche nel corso della vita. Le persone bisessuali hanno una probabilità 4,57 volte maggiore di autolesionismo rispetto agli eterosessuali e 2,13 volte maggiore rispetto a gay e lesbiche.
Questi dati richiedono urgente attenzione da parte della comunità medica e delle organizzazioni di supporto come il Trevor Project.
L’elevato tasso di autolesionismo tra le persone bisessuali è allarmante e richiede risposte immediate, afferma un esperto del Family Acceptance Project.
Combattere lo stigma sociale e fornire supporto psicologico possono essere passi cruciali per ridurre questo fenomeno.
Fattori che contribuiscono all’autolesionismo in persone bisessuali
Fattori che contribuiscono all’autolesionismo in persone bisessuali includono il conflitto interno e l’omofobia interiorizzata. Questi individui spesso provano vergogna e paura, complicando l’autoaccettazione.
Stigma sociale e discriminazione
Lo stigma sociale e la discriminazione colpiscono duramente le persone bisessuali. Queste persone spesso affrontano il rifiuto sia dalla comunità eterosessuale che da quella LGBTQ+.
La biphobia, o paura e odio verso i bisessuali, può impedire loro di partecipare a gruppi di supporto. Sentono di non appartenere pienamente né alla comunità eterosessuale né a quella LGBTQ+.
La discriminazione si manifesta anche nel bullismo omofobico e nella diffusione di stereotipi negativi. La mancanza di rappresentazione positiva nei media aggrava la situazione. Gli attacchi verbali e fisici possono portare a problemi psicologici gravi come il disturbo depressivo.
Questi fattori aumentano il rischio di autolesionismo e suicidio tra i giovani bisessuali.
Conflitti interni e identità di genere
Le persone bisessuali affrontano spesso conflitti interni riguardanti la loro identità di genere e il loro orientamento sessuale. Questi conflitti possono portare a sentimenti di ansia e depressione.
La biphobia, sia interna che esterna, aggrava ulteriormente la situazione. Molti individui si sentono incompresi sia dalla comunità eterosessuale che da quella omosessuale.
La pressione sociale e il timore del giudizio portano all’autolesionismo. Le persone bisessuali vivono una doppia discriminazione, aumentando il rischio di sofferenza emotiva. Emozioni intense e confuse possono far crescere il tasso di suicidio tra i giovani lgbt.
Gli interventi terapeutici devono quindi considerare questi aspetti per essere efficaci.
Implicazioni per interventi e supporto
Interventi precoci possono fare una grande differenza nel prevenire l’autolesionismo nelle persone bisessuali. Gli operatori sanitari devono essere formati per identificare i segnali di rischio.
Potrebbero usare strumenti come la terapia cognitivo comportamentale e la Acceptance and Commitment Therapy. La comunità lgbtq+ può offrire un sostegno cruciale. Per esempio, campagne di sensibilizzazione attraverso manifesti in luoghi frequentati dalla comunità gay possono aiutare a diffondere informazioni e supporto.
Le organizzazioni educative e volontarie giocano un ruolo essenziale. Possono fornire risorse e ambienti sicuri dove le persone bisessuali possono parlare delle loro esperienze senza paura di giudizio.
Supporti di salute mentale online possono collegare rapidamente chi ha bisogno con professionisti qualificati. In aggiunta, progetti come “It Gets Better” mostrano storie di speranza e resilienza, incoraggiando chi sta affrontando difficoltà emotive.
Conclusione
È chiaro che le persone bisessuali affrontano sfide uniche. Lo studio dell’University of Manchester sottolinea l’importanza di un supporto mirato. Riconoscere e affrontare i fattori di stress può ridurre l’autolesionismo.
Servizi inclusivi e sensibili possono fare la differenza.
Fonte:
- Brendan J. Dunlop, Samantha Hartley, Olayinka Oladokun, Peter J. Taylor, Bisexuality and Non-Suicidal Self-Injury (NSSI): A narrative synthesis of associated variables and a meta-analysis of risk, Journal of Affective Disorders, Volume 276, 2020, Pages 1159-1172, ISSN 0165-0327, https://doi.org/10.1016/j.jad.2020.07.103.