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L’organo di controllo americano ha recentemente approvato l’immissione in commercio per il brexpiprazolo, per il trattamento della schizofrenia e anche per il trattamento del disturbo depressivo maggiore che non ha trovato soluzione e miglioramento con la somministrazione di altri antidepressivi di scelta.
L’autorizzazione per l’immissione in commercio è arrivata dopo studi che hanno coinvolto circa 2300 pazienti affetti da schizofrenia e disturbo depressivo maggiore.
Questa molecola come già altre utilizzate per il trattamento per la schizofrenia, può aumentare il rischio di morte nei pazienti nei quali la psicosi è una conseguenza della demenza, come pure può aumentare l’ideazione suicida negli adolescenti e nei giovani adulti.
La nuova molecola novera fra i suoi principali effetti collaterali l’aumento di peso e il fatto di indurre una grande necessità di movimento.
Sia la schizofrenia che il disturbo depressivo maggiore sono molto invalidanti e purtroppo non ci sono trattamenti farmacologici univoci che possono tenerli sotto controllo: poter disporre di diverse opzioni terapeutiche può facilitare il lavoro dei clinici nell’individuare la miglior terapia per ogni paziente.