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 › Psicolologia › Training autogeno: cos’è e per cosa viene usato – Leccesette.it

Training autogeno: cos’è e per cosa viene usato – Leccesette.it

Redazione Maggio 28, 2018     No Comment    

Training Autogeno

Training Autogeno

Cos’è il training autogeno? Intervista a Pamela Morgagni

Il Training Autogeno è una tecnica di rilassamento nata agli inizi del ‘900, grazie agli studi dello psichiatra tedesco J. H. Schultz. A partire dagli studi sull’ipnosi, Schultz mise a punto una tecnica che, a differenza delle precedenti metodiche, attribuiva al soggetto-paziente un ruolo molto più attivo ed indipendente dal terapeuta nel raggiungimento dello stato di rilassamento.

In questa intervista la psicologa Pamela Morgagni illustra le caratteristiche di questa tecnica particolare.

“La tecnica del Training Autogeno (TA) punta al “controllo” del proprio corpo e dei propri stati interni attraverso il buon uso della respirazione e di alcune frasi specifiche che vanno a condizionare nel tempo la percezione psico-fisica del soggetto. La forza di questa tecnica è da attribuirsi proprio al fatto che il soggetto può, una volta appresa, applicarla a se stesso in qualunque momento ne abbia necessità. Inoltre il TA, nonostante sia una tecnica, è molto flessibile e adattabile in base al soggetto e alla sua problematica. Il terapeuta può infatti decidere di condurre un percorso classico o studiato ad hoc per la problematica del paziente oppure decidere di inserire solo alcuni esercizi all’interno di un percorso psicologico”.

In cosa consiste un esercizio o un percorso di Training Autogeno?

“La tecnica consiste in una serie di esercizi di concentrazione che si focalizzano su diverse zone corporee, allo scopo di ottenere un generale stato di rilassamento sia a livello fisico che psichico. La caratteristica fondamentale di questo metodo è, appunto, la possibilità di ottenere, attraverso esercizi che potremmo considerare “mentali”, delle reali modifiche corporee, che a loro volta sono in grado di influenzare la sfera psichica dell’individuo.

Ciò è possibile poiché l’organismo umano è un’unità biopsichica, nel senso che mente e corpo non sono componenti autonome e indipendenti, ma sono strettamente correlate, in un rapporto di influenza reciproca e costante; è pertanto possibile attraverso semplici attività mentali produrre modificazioni delle funzioni organiche e viceversa. Il soggetto arriverà per tanto a “controllare” le sensazioni del proprio corpo e del proprio stato emotivo in maniera non nevrotica, ma funzionale. Shultz ha proposto 6 esercizi, io a seguito della mia esperienza e nella mia conduzione ne aggiungo un altro iniziale. Questo perché bisogna tenere conto che una tecnica come il TA nata nel’900, richiede ad un certo punto di essere attualizzata e contestualizzata”.

Il Training Autogeno può aiutare quindi anche a controllare il dolore?

“Certamente. Percepire consapevolmente il proprio corpo e gli aspetti emotivi e psicologici che ci sono dietro, fa sì che il soggetto crei delle mappe mnemoniche, dei ricordi, di quell’esperienza e sappia così riconoscerle successivamente. La sensazione dolorifica è caratterizzata dall’alterazione di alcuni apparati: il battito cardiaco e la frequenza respiratoria aumentano, si produce tensione muscolare, ecc.
Il TA normalizza e distende proprio quegli apparati, pertanto, pur non cancellando la fonte di dolore, aiuta il soggetto a percepirlo meno intenso.
Inoltre, a questa componente sensoriale del dolore, si accompagna anche una componente emotiva; soprattutto paura e ansia sono, infatti, in grado di intensificare la percezione dolorifica. Il TA, grazie alla calma e alla tranquillità, riesce a ridurre anche tali componenti, rendendo quindi più tollerabile la sensazione di dolore. Un’evoluzione del TA, per esempio, è il metodo RAT ideato da Umberto Piscicelli, che io utilizzo nei percorsi per la preparazione al parto. Nel metodo RAT è stata sviluppata una procedura con degli esercizi speciali che hanno in comune con il TA di Shultz l’approccio al rilassamento con procedure che tendono a far generare in modo autonomo e attivo nella gestante il rilassamento”.

Quali possono essere dunque gli ambiti di applicazione del Training Autogeno?

“Oltre ad essere una tecnica di rilassamento è anche una tecnica che sollecita la concentrazione. Per questo motivo è molto utilizzata in ambito sportivo, soprattutto negli sport individuali, dove si richiede una concentrazione elevata e intensa come per esempio nel surf, nel tennis, nella danza, nel tiro con l’arco. Un altro settore di impiego del TA è il teatro. Lavorando molto sulla respirazione e sulle percezioni corporee diventa la base per il training teatrale, che si completa poi con esercizi sulla voce e su quella che io chiamo “empatia corporea”, cioè la relazione corporea con l’altro. Ovviamente in primis viene utilizzato in ambito clinico, soprattutto per disturbi d’ansia, disturbi psicosomatici e disturbi del sonno o semplicemente per il miglioramento delle prestazioni fisiche, professionali e mentali”.

Cosa differisce il Training Autogeno da altre tecniche di rilassamento?

“Sicuramente c’è molta confusione a riguardo. Spesso si creano correlazioni tra il TA e la Mindfulness o addirittura con lo Yoga. In realtà bisogna comprendere la differenza tra una tecnica di rilassamento e una tecnica o pratica di meditazione, per esempio. A mio parere sono tutte potenzialmente valide, ma spesso ognuna dà risalto a un aspetto specifico della persona. Il TA pone le sue basi invece proprio sulla correlazione tra la mente e il corpo e fa lavorare il soggetto proprio su questo legame. Lavorando prevalentemente sulle percezioni corporee si parte da un linguaggio molto vicino e maggiormente conosciuto alla persona. Poi la mente arriva a controllare il corpo, che a sua volta restituisce un nuovo linguaggio. Crea una ristrutturazione, una modificazione strutturale del nostro modo di vivere, migliorandolo”.

 

Psicolologia
Aumentare la concentrazioneCapacità di ConcentrazioneCombattere l'ansiaDisturbi d'AnsiaGravidanzaMindfulnesPamela Morgagnitecniche di autocontrolloTecniche di RespirazioneTecniche di RilassamentoTraining AutogenoTrattamento del Dolore

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Autore: Redazione

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