PER DEFINIRLO si usa un appropriato acronimo, Sad (che in inglese significa triste). Sta per Seasonal affective disorder, disturbo affettivo stagionale. In poche parole: la depressione invernale, quella che ti afferra proprio in questo periodo, dopo l’arrivo dell’ora solare, con le giornate che si accorciano e le ore di luce che diventano sempre più risicate. È un disturbo dell’umore molto diffuso, ufficialmente riconosciuto dalla medicina tradizionale, che però per curarlo ha ben pochi mezzi. Anche perché, con l’arrivo della primavera scompare all’improvviso.
I sintomi? Molto comuni: stanchezza, sonnolenza, calo di energia e libido, difficoltà nel concentrarsi e maggior appetito del solito. “Tutte reazioni naturali. Siamo molto sensibili alla luce come tutti i mammiferi ed è normale che il buio ci affligga”, spiega la dottoressa Fabia Schoss, psicologa a Milano. I rimedi a disposizione sono pochi. “Prima di tutto serve dormire il più possibile. Il sonno è una parte fondamentale della salute del corpo e della mente. E poi non bisogna interrompere l’attività fisica, anche se non si ha voglia di muoversi”, consiglia la psicologa.