• Home
  • Patologie
    • Ansia e Attacchi di Panico
    • Depressione
    • Schizofrenia
  • Psicolologia
    • Mobbing
    • Stress
  • Consulti Online
  • Dipendenze
    • Cannabis THC
    • Gioco d’Azzardo Patologico
  • Infanzia
    • Autismo Infantile
    • ADHD Deficit Attenzione e Iperattività
  • Terza Età
    • Morbo di Alzheimer
    • Morbo di Parkinson
  • Web e Nuove Tecnologie
  • Home
  • Cos’è NN24
  • Per gli Utenti
  • Per i Professionisti
  • Collabora

NeuroNews24.it

Rassegna Web in Psicologia, Neurologia e Psichiatria

Menu
  • Home
  • Patologie
    • Ansia e Attacchi di Panico
    • Depressione
    • Schizofrenia
  • Psicolologia
    • Mobbing
    • Stress
  • Consulti Online
  • Dipendenze
    • Cannabis THC
    • Gioco d’Azzardo Patologico
  • Infanzia
    • Autismo Infantile
    • ADHD Deficit Attenzione e Iperattività
  • Terza Età
    • Morbo di Alzheimer
    • Morbo di Parkinson
  • Web e Nuove Tecnologie
 › Schizofrenia › Schizofrenia e crimini: intervista allo Psicologo forense – InfoOggi.it

Schizofrenia e crimini: intervista allo Psicologo forense – InfoOggi.it

Redazione Febbraio 12, 2019     No Comment    

Schizofrenia e Crimini

Schizofrenia e Crimini

Il rapporto tra schizofrenia e crimini, soprattutto quelli efferati, ha origini antichissime. A volte, i due fenomeni sono strettamente correlati: i crimini possono essere il risultato diretto del disagio o espressione di atti di follia e sofferenza psichica. La possibilità di commettere reati violenti non riguarda, però, soltanto i soggetti affetti da problemi psichici ma anche individui mentalmente non ‘disturbati’.

Sembrerebbe, a detta di molti esperti del settore, che le persone affette da disturbi mentali non abbiano maggiori probabilità di essere più aggressive, violente e distruttive. Ad eccezion fatta, e a condizioni particolari, di alcuni soggetti affetti da patologie psichiatriche particolarmente gravi, come ad esempio la Psicopatia, le psicosi e la Schizofrenia.

Abbiamo chiesto al Dottor Silvio Ciappi – Psicologo forense, Psicoterapeuta e Criminologo – quale sia il rapporto tra schizofrenia e crimini, nonché le cause eziologiche di questa psicosi, caratterizzata da disfunzioni cognitive, emozionali e comportamentali.

Schizofrenia e crimini: la parola all’esperto

Dottor Ciappi, in cosa consiste il disturbo schizofrenico?
“La schizofrenia fa parte dei disturbi di area psicotica. Si caratterizza per il fatto che vi è una sorta di estraneità del soggetto a se stesso, un sentimento pervasivo di estraneità, di alienazione, come se ci fosse una parte di me che non è me. Caratteristiche della schizofrenia sono quindi un senso di estraniamento, di alienazione, di rottura tra il soggetto e il mondo, di scissione (la parola schizofrenia è un assemblaggio dal greco e significa ‘mente divisa’ ‘scissa’). Il mondo non diventa più qualcosa di oggettivo, ma uno schermo sul quale proiettare parti di noi stessi. Si perde la naturale distinzione che c’è tra noi e il mondo, come afferma uno dei più grandi psichiatri del nostro tempo, Wolfgang Blankenburg. Pertanto, le caratteristiche sono il senso di estraniamento, svuotamento, alienazione e di non riconoscimento di tutto ciò che è fuori da noi stessi. E’ come se ci fosse una sostanziale confusione tra ‘noi’ e l’oggetto (il mondo esterno). La scissione deriva anche dal fatto che la scissione riguarda le componenti mentali sensoriali-affettive da quelle cognitive”.

Quali sono le cause che portano alla frammentazione e alla dissociazione dei pensieri, alla mancata espressione degli stati emozionali, nonché a deliri e allucinazioni nella Schizofrenia?
“Oserei dire questo: la caratteristica principale è l’eccesso di percezione, di sensorialità. Sia i soggetti di area psicotica sia quelli borderline sono attratti dal dettaglio, dal piccolo particolare, dalla sensazione, da quel tono di voce troppo alto, quel ciglio troppo arcuato, come se percepissero un’accentuazione troppo forte della realtà. E’ come se l’oggetto esterno li trascinasse, li portasse via. Spesso è dovuto al fatto che le capacità di mentalizzazione vengono alterate, il soggetto non riesce più a contenere uno stato emotivo e a dargli un nome. Una delle caratteristiche del disturbo psicotico è proprio l’incapacità di dare un nome alle cose. Quella cosa che ‘vedo’ là fuori non ha più un nome, perde la riconoscibilità e pertanto può diventare qualcosa che mi seduce, che mi attrae, che mi attacca. Vi sono due vie differenziali in cui questo eccesso di sensorialità si realizza: la via borderline dove l’oggetto assume i connotati di qualcosa seducente e attraente e dal quale devo ad ogni costo difendermi. Questo è il mondo che appartiene a soggetti di area traumatica e borderline: un mondo violento e sensorialmente acceso, eccessivamente violento, eccessivamente seduttivo. Nell’altro caso, invece, l’eccesso di sensorialità può prendere la via psicotica: quel particolare sensoriale non rimanda il soggetto ad un mondo violento, ma ad un mondo metafisico. In entrambi i casi, ripeto, vi è dunque un eccesso di sensorialità che produce due situazioni diverse. Una di tipo traumatico (borderline), l’accesso ad un mondo violento, mentre l’altra ad un mondo misterioso e mistico dove il delirio costituisce la risposta bizzarra ad una domanda bizzarra”.

Oltre alle tesi che suffragano la componente genetica come causa eziologica primaria, esistono fattori psicologici e sociali che contribuiscono all’insorgere del disturbo?
“Sì, esistono anche fattori strettamente psicologici: il nostro concetto di identità non si acquisisce con il semplice fatto di nascere, ma con il riconoscimento. Se qualcuno ci riconosce, ci dà una identità: se il riconoscimento è positivo ci darà un’identità positiva, oppure, al contrario, se il riconoscimento è negativo l’identità sarà negativa. Spesso, un quadro di tipo psicotico è dovuto ad esempio ad una interruzione delle cure materne nei primissimi anni di vita o ad una forzata inversione della relazione genitore-figlio. Ma ancora, può essere l’esito di un maltrattamento: il bambino può rifugiarsi in un mondo totale di fantasia e irrealtà per provare sensazioni ‘buone’ e piacevoli. In questo caso, è l’unico mezzo che il bambino ha per sottrarsi ad un mondo violento e che non comprende. I fattori sociali derivano dalla tipologia di attaccamento che l’individuo sviluppa a livello socio-familiare. Questi fattori vanno a rinforzare in un certo qual modo la tipologia e il funzionamento mentale che si è creato nei primi anni di vita. E’ vero, però, anche il contrario. Nonostante un individuo abbia potuto avere un’infanzia traumatica o non felice, non sempre sviluppa un disturbo di area psicotica o borderline. A volte, il bambino può trovare una figura positiva sostitutiva con la quale identificarsi. Salvarsi è sempre possibile”.

Un soggetto schizofrenico è sempre deficitario nel controllo degli impulsi?
“Il problema del deficit del controllo degli impulsi appartiene in misura maggiore alla sfera traumatico-borderline. I soggetti psicotici, in realtà, non sono caratterizzati da un discontrollo degli impulsi, ma da un discontrollo cognitivo: ogni particolare sensoriale può accendere e costituire l’input per dare al soggetto un senso di estraneità a se stesso o di alienazione”.

Parliamo del legame tra schizofrenia e crimini: deliri e allucinazioni potrebbero indurre il soggetto a perdere il contatto con la realtà e a mettere in atto comportamenti aggressivi, violenti e antisociali?
“Le ricerche non dimostrerebbero un legame diretto tra schizofrenia e crimini. In via generale, chi ha un disturbo di area psicotica tende ad essere più vittima che aggressore. Secondo la ricerca, nei soggetti che soffrono di schizofrenia si può riscontrare una lieve associazione tra disturbo psichiatrico e comportamento violento. Certi disturbi psicotici possono aumentare di poco la possibilità di mettere in atto comportamenti violenti. Bisogna, tuttavia, prendere in considerazione anche altri fattori in comorbilità, come ad esempio l’abuso di sostanze alcoliche o drogastiche, o la presenza di un disturbo antisociale di personalità. In questa ultima fattispecie, lo psicotico potrebbe essere più facilmente propenso a commettere atti violenti. Gli studi condotti sulla popolazione psichiatrica evidenziano la presenza di un rischio di commissione di atti violenti poco più elevato in soggetti affetti da Schizofrenia, ma in comorbilità con l’abuso di sostanze e con un disturbo antisociale di personalità. Mi preme sottolineare, come ha fatto anche lei all’inizio di questa intervista, che le persone affette da disturbi mentali non hanno maggiori probabilità di commettere crimini rispetto alla popolazione generale”.

Ammettendo un legame tra schizofrenia e crimini, di quali crimini si parla? Tutti gli individui affetti da Schizofrenia possono passare all’acting out?

“Ripeto, riguardo al legame tra schizofrenia e crimini la ricerca mostra che le persone affette da questa psicosi, con una probabilità leggermente superiore rispetto alla popolazione ‘normale’, possono commettere reati violenti ma in concomitanza ad altre variabili di rischio come l’abuso di sostanze e in caso di comorbilità con un disturbo antisociale di personalità. I tre fattori, mixati insieme, possono far sì che un soggetto passi all’acting out e commetta crimini violenti e efferati. Un soggetto schizofrenico, senza il quadro che le ho appena descritto, ha una probabilità di commissione di reati violenti simile a quella che si registra nella cosiddetta popolazione ‘normale’. E comunque le ricerche sul tema vengono condotte su popolazione internata e leggendo le diagnosi peritali effettuate su soggetti autori di reato. Valutazioni peritali che non vengono sempre concesse ma solo quando l’atto, seppur grave, pensiamo a un omicidio o a una violenza in genere, appare al giudice incomprensibile, per l’irrazionalità e incongruenza dei motivi”.

Suicidio e Schizofrenia. Secondo il DSM 5, anche il comportamento suicidario a volte è una risposta ad allucinazioni, soprattutto auditive, che ‘suggeriscono’ di fare del male a se stessi o ad altri. Qual è la percentuale di suicidio tra gli individui affetti da Schizofrenia?
“In via generale, voglio spiegarle che chi commette un suicidio non ha paura di morire. Gli individui ‘normali’ non sentono la morte, non possono immaginare cosa si prova durante l’evento, nonostante la si possa intendere e comprendere come processo. In un quadro psicotico, invece, la morte può essere ‘sentita’, è come se fosse già dentro il corpo. Il senso di irrealtà facilita l’atto suicidario perché è come se il soggetto fosse già dentro la morte, perché ‘la sente’, come affermava Freud. Si crea una frattura dell’Io. E la frattura dell’Io, è anche una delle caratteristiche della schizofrenia, così come ci ha indicato Eugene Bleuler, che coniò il termine schizofrenia per indicare tutti quegli stati di mancata integrazione, di scollamento, di moltiplicazione di diversi stati dell’Io non integrati tra loro. In alcuni soggetti non esiste un Io prevalente e gerarchico che coordina le diverse istanze emotive, affettive, sensoriali, cognitive della mente. Questo è un aspetto da tenere in considerazione nella relazione tra psicosi e suicidio. Secondo quanto riporta Il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, circa il 5-6 per cento degli individui affetti da schizofrenia muore per suicidio. Circa il 20 per cento tenta il suicidio in una o più occasioni e molti in più hanno un’importante ideazione suicidaria”.

Si ringrazia il Dottor Silvio Ciappi

Schizofrenia
Cause PsicosiCause SchizofreniaConoscere la SchizofreniaConseguenze di PsicosiConseguenze SchizofreniaCriminologiaCurare la SchizofreniaDisturbo BorderlineFattore di RischioPsicologia ForenseRischio SchizofreniaSchizofrenia e CriminiSchizofrenia e SuicidioSintomi SchizofreniaTipi di Psicosi

 Articolo precedente

Sintomi di depressione post-partum da non sottovalutare – BimbiSaniBelli.it

― Febbraio 12, 2019

Articolo successivo 

Ipersensibilità dell’autismo: dove nasce? – Galileonet.it

― Febbraio 13, 2019

Autore: Redazione

NeuroNew24.it è una rassegna web dedicata alle scienze della mente che raccoglie in modo semi automatizzato le notizie e gli aggiornamenti più recenti pubblicati online e selezionati da un team di professionisti volontari del settore.

Related Articles

Redazione ― Maggio 18, 2019 | No Comment

Vivere da soli aumenta le probabilità di soffrire d’ansia – Pazienti.it

Gli adulti che scelgono di vivere da soli hanno maggiori probabilità di soffrire di disturbi mentali comuni, quali ad esempio

Redazione ― Maggio 16, 2019 | No Comment

Sviluppo di neuropatologie: i nuovi metodi per prevederlo – Insalutenews.it

Redazione ― Maggio 12, 2019 | No Comment

Sindrome di Munchausen: malanni finti per avere attenzioni – TantaSalute.it

Redazione ― Maggio 2, 2019 | No Comment

Abuso infantile e depressione, conseguenze simili – QuotidianoSanità.it

Redazione ― Maggio 2, 2019 | No Comment

Problemi di udito e rischio depressione – QuotidianoSanità.it

Redazione ― Aprile 30, 2019 | No Comment

Metilfenidato per ADHD: le conseguenze a lungo termine – StateofMind.it

Redazione ― Aprile 29, 2019 | No Comment

Impronta genetica della schizofrenia: oltre 100 geni a rischio – SkyTg24.it

Redazione ― Aprile 19, 2019 | No Comment

Obesità nei bambini: il solo Bmi non basta – QuotidianoSanità.it

Rispondi Annulla risposta

Cerca nel sito

Sezioni

Cosa è NN24.it

NeuroNew24.it è una rassegna web dedicata alle scienze della mente che raccoglie in modo semi automatizzato le notizie e gli aggiornamenti più recenti pubblicati online e selezionati da un team di professionisti volontari del settore. Per saperne di più o per poter collaborare...

Collabora con Noi!

Come partecipare allo sviluppo del progetto NN24.it e arricchire la propria presenza e autorevolezza sul web con il Content Curation.

Seguiteci su Facebook

https://www.facebook.com/neuronews24

Ultime news

  • Funzionamento Intellettivo Borderline e fragilità psichiatrica – Medicalive.it Maggio 31, 2019
  • Onde cerebrali: un viaggio nel sistema nervoso – Sciencecue.it Maggio 30, 2019
  • Fine di una relazione e attacchi d’ansia: consulto online – Diregiovani.it Maggio 30, 2019
  • Malattia fisica e intervento psicologico – Brainfactor.it Maggio 29, 2019
  • Percezione del dolore: come cambia con la depressione – StateofMind.it Maggio 28, 2019
  • Ansia da matematica: cos’è, cause, rimedi – MammeMagazine.it Maggio 28, 2019
  • Regolazione del sonno: il ruolo dell’intestino – LeScienze.it Maggio 27, 2019
  • Tiroide: da controllare per malattie cardiache, fertilità, ansia – MeteoWeb.eu Maggio 26, 2019
  • Gelosia, quando il tormento diventa una malattia – Corriere.it Maggio 26, 2019
  • Riflessologia plantare per controllare l’ansia – SilhouetteDonna.it Maggio 25, 2019

Commenti

    Argomenti

    ADHD Adolescenti Alzheimer Ansia Antidepressivi Associazione Attacchi di Panico Autismo Bambini Cancro Cannabis Cause dell'Ansia Cause della Depressione Cervello Combattere l'ansia consigli contro l'ansia Cosa fare Curare l'Ansia Curare la Depressione Demenza Depressione Depressione Maggiore Diagnosi precoce Disturbi d'Ansia DNA Effetti collaterali Fattore di Rischio Fattori di Rischio Gravidanza Insonnia Isolamento Marijuana Nuove Tecnologie Nuovo Studio OMS Parkinson Psicofarmaci Psicosi Psicoterapia qualcuno Schizofrenia Sintomi della Depressione Stress Suicidio Università

    Chi siamo

    NeuroNews24.it nasce dalla volontà di un gruppo ristretto di psichiatri, psicologi e psicoterapeuti di informare e divulgare nel campo della salute mentale mettendo a disposizione del pubblico dei "non addetti" conoscenze qualificate, selezione di materiale aggiornato e spirito critico. Per saperne di più...

    Ultimi Articoli

    • Funzionamento Intellettivo Borderline e fragilità psichiatrica – Medicalive.it Maggio 31, 2019
    • Onde cerebrali: un viaggio nel sistema nervoso – Sciencecue.it Maggio 30, 2019
    • Fine di una relazione e attacchi d’ansia: consulto online – Diregiovani.it Maggio 30, 2019
    • Malattia fisica e intervento psicologico – Brainfactor.it Maggio 29, 2019

    Commenti recenti

      • Termini e Condizioni di Servizio
      • Privacy Policy
      • Cookies Policy
      • Cos’è NN24
      • Collabora
      • Contatti
      Questo sito utilizza i cookies per migliorare la tua esperienza di navigazione e utilizzo dei servizi. La navigazione del sito implica l'accettazione di questa policy Ho capito e accetto Rifiuto Per saperne di più
      Privacy Policy

      Privacy Overview

      This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these cookies, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may have an effect on your browsing experience.
      Necessario
      Sempre attivato

      Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.

      Non necessario

      Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.