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 › Depressione › Ruminazione: il trattamento della depressione di Watkins – StateofMind.it

Ruminazione: il trattamento della depressione di Watkins – StateofMind.it

Redazione Aprile 16, 2019     No Comment    

Ruminazione e depressione

Ruminazione e depressione

Secondo Edward Watkins, agire sulla ruminazione permetterebbe di curare la depressione a vari livelli e da diversi punti di vista: questo processo sembra, infatti, ricoprire più di un ruolo nella manifestazione depressiva.

La ruminazione è definibile come un pensiero negativo, ripetitivo e ricorrente, riguardante la propria sofferenza, su sintomi, emozioni, eventi e aspetti del sé, con particolare attenzione alle cause, ai significati e alle implicazioni. Il pensiero ruminativo è l’obiettivo attorno al quale Watkins ha strutturato la sua Rumination-Focused Cognitive-Behavioral Therapy (RFCBT), illustrata in modo chiaro e pratico nel suo manuale Terapia cognitivo comportamentale focalizzata sulla ruminazione per la depressione (Watkins, 2018).

Il testo offre, in modo ben comprensibile e dettagliato, indicazioni teoriche e applicative e si presenta quindi come un’utile guida per il terapeuta.

Il ruolo della ruminazione nella depressione

Come spiega l’autore, la World Health Organization considera la depressione la seconda causa di malattia nel mondo e la principale causa di disabilità. La vasta diffusione del fenomeno e la forte incidenza sul funzionamento quotidiano, hanno posto l’attenzione sulla discussione dei trattamenti esistenti, contesto in cui si inserisce il lavoro di Watkins, che lo ha portato a concettualizzare un modello terapeutico basato primariamente sulla gestione della ruminazione.

Secondo l’autore, agire sul meccanismo ruminativo permetterebbe di curare la depressione a vari livelli e da diversi punti di vista: esso sembra, infatti, ricoprire più di un ruolo nella manifestazione depressiva. La ruminazione, innanzitutto, è stata riconosciuta già da tempo come un elemento chiave della fenomenologia depressiva, che si esplicita principalmente in riflessioni sul “perché” del proprio stato. In aggiunta a ciò, la ruminazione risulta anche coinvolta nella genesi e nel mantenimento della depressione, ad esempio contribuendo all’esacerbazione del tono dell’umore negativo e all’amplificazione del pensiero negativo. Essendo inoltre una categoria transdiagnostica, intervenire sulla ruminazione permetterebbe di far fronte anche al problema delle patologie in comorbilità alla depressione.

Da queste premesse nasce l’ipotesi che l’intervento sulla ruminazione possa essere centrale nel trattamento dei disturbi depressivi.

Struttura e contenuti del libro

La suddivisione in tre sezioni fornisce un’agevole illustrazione delle componenti della terapia e rende il manuale facile da consultare.

Nella prima parte viene illustrato il razionale teorico del trattamento. Il processo ruminativo è presentato come un’abitudine acquisita nel corso della vita. Tale concezione ha diverse implicazioni a livello terapeutico, tra cui il fatto, di grande impatto per il paziente, che possa essere disinnescata e sostituita da un’altra abitudine più funzionale. Va precisato che l’autore differenzia tra due stili diversi di ruminazione: uno stile utile, con una modalità di pensiero concreta, specifica e focalizzata sui problemi, e uno stile disfunzionale, caratterizzato da un pensiero astratto e valutativo. Uno degli obiettivi auspicabili della terapia sarebbe proprio il passare da un pensiero povero e inadoperabile a un ragionamento pratico e funzionale.

La seconda parte è dedicata alle fasi della terapia e alle tecniche previste. Un punto cruciale del trattamento è l’utilizzo dell’analisi funzionale della ruminazione, ovvero la comprensione dei suoi antecedenti e conseguenze. Watkins spiega infatti come, in quanto comportamento abitudinario, il pensiero ruminativo possa essere interrotto sia modificando le contingenze ambientali che lo stimolano, sia sostituendolo con una reazione comportamentale più funzionale. Proprio per questo motivo, altro aspetto fondamentale della terapia sono gli esperimenti comportamentali, in e fuori seduta.

Al fine di massimizzare la comprensione, sono frequentemente riportati spezzoni di dialoghi reali tra paziente e terapeuta, ottimi esempi concreti di come i procedimenti descritti possano essere applicati. Attraverso i brani si conoscono persone reali e se ne seguono i reali percorsi psicologici, raggiungendo insieme a loro le diverse tappe della terapia.

È apprezzabile lo sforzo che l’autore fa per favorire al meglio la familiarizzazione del terapeuta con il modello, intento perseguito con la proposta di esempi concreti di come poter spiegare al paziente le diverse pratiche terapeutiche. Ciò risulta particolarmente utile nella presentazione di alcuni training specifici che hanno lo scopo di contrastare la ruminazione: il training alla concretezza, quello alla concentrazione e quello alla compassione. L’illustrazione chiara e dettagliata, permette di assimilare facilmente i concetti alla base di tali processi e di comprenderne la metodologia di insegnamento. L’autore ne mette ben in risalto i punti principali, ad esempio sottolineando l’importanza delle tecniche di imagery per la sperimentazione in vivo e reale di uno stato alternativo a quello ruminativo.

La terza parte, infine, riporta un caso completo di trattamento, una preziosa unione di tutti i concetti esposti, visti in ottica dinamica e processuale, quale natura intrinseca del percorso terapeutico.

Watkins non si è risparmiato nemmeno dal fornire materiale da utilizzare in seduta, inserendo in appendice schede e dispense. Il manuale, che ricordiamo essere rivolto al professionista, si configura, in conclusione, come un’interessante proposta terapeutica e come un ottimo supporto all’effettiva messa in atto del modello.

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