
Psoriasi e depressione
Esiste un legame tra psoriasi e depressione? I dati sembrano suggerirlo.
Nonostante le placche arrossate, squamose e pruriginose compaiano sulla pelle di ginocchia, gomiti, mani, piedi, cuoio capelluto e zona lombare, la psoriasi non è solo una patologia dermatologica, ma coinvolge anche la sfera psichica, oltre a essere accompagnata spesso da disturbi gastrointestinali, metabolici e cardiovascolari.
Appartiene alla schiera delle malattie croniche infiammatorie su base autoimmune e si caratterizza per una crescita anomala e incontrollata dei cheratinociti, le cellule della pelle, che provoca la comparsa delle fastidiose placche. La psoriasi non è contagiosa e viaggia spesso a fasi alterne in cui periodi più acuti cedono il passo a momenti di parziale remissione, ma le chiazze rosse e squamose che appaiono sulla pelle possono minare seriamente il senso di autostima dei pazienti e influenzarne in modo negativo la sfera sociale.
Da qui la possibilità che, accanto alla patologia dermatologica, si affianchino anche ansia e persino depressione che, secondo alcuni studi, comparirebbe con una probabilità doppia nei pazienti con psoriasi. E se anche il disturbo psichico ci mette lo zampino, ci potrebbero essere per il malato conseguenze fisiche importanti aggravando il quadro di psoriasi e depressione.
Secondo uno studio dell’Università di Calgary, apparso sul Journal of Investigative Dermatology, la concomitanza di psoriasi e depressione farebbe aumentare del 37 per cento il rischio che il paziente sviluppi anche artrite psoriasica, una patologia autoimmune che causa gonfiore, dolore e potenziali lesioni alle articolazioni. Il dato è stato estrapolato dall’analisi dei dati relativi a oltre 70 mila pazienti con psoriasi seguiti per 25 anni.
Sebbene possa essere presente anche da sola, l’artrite psoriasica compare nella vita di chi è affetto da psoriasi nel 20-30 per cento dei casi, ma, secondo i dati canadesi, la depressione potrebbe essere un fattore di rischio significativo per il suo sviluppo.
Non si può affermare l’esistenza di un rapporto causa-effetto tra la compresenza di psoriasi e depressione e la comparsa di artrite psoriasica, ma una correlazione sembra esserci, dovuta probabilmente all’influenza che la depressione ha sullo stato infiammatorio.
«Si tende a pensare alla depressione come a una condizione puramente psicologica ed emotiva, ma in realtà ha anche effetti fisici, come dimostra il riscontro di variazioni nella presenza di marcatori infiammatori e immunitari in persone depresse», spiega Scott Patten, psichiatra autore dello studio.
E sarebbe proprio un incremento della reazione infiammatoria associato alla depressione a fare come da intermediario tra psoriasi e artrite psoriasica. Il superamento di una soglia critica di infiammazione nei pazienti depressi potrebbe indirizzarli verso una condizione sistemica che non riguarda più solo la pelle, ma anche tendini e articolazioni.
D’altra parte un legame tra questo tipo di patologie infiammatorie e ciò che accade a livello cerebrale è già stato riscontrato. Se è vero infatti che la psoriasi ha una base genetica lo è altrettanto il fatto che a scatenare la malattia, in soggetti predisposti, spesso è una condizione di stress non solo fisico, ma anche psicologico o anche un trauma di tipo emotivo.
Si instaura poi una sorta di circolo vizioso in cui la malattia stessa genera stress e preoccupazione che portano a disagi psichici con conseguente peggioramento della sintomatologia.
Il legame tra patologie mentali e malattie infiammatorie croniche dovrà essere esplorato in modo più approfondito, ma i ricercatori sono concordi nel raccomandare ai medici un maggiore sforzo per prevenire, identificare e affrontare la depressione in chi soffre di psoriasi, pazienti fragili che spesso faticano a uscire allo scoperto e a chiedere aiuto.
Un sostegno che gli specialisti riescono a fornire in modo tanto più efficiente quanto prima la malattia viene individuata, adottando efficaci opzioni terapeutiche, dai trattamenti topici alla fototerapia, fino ai più innovativi farmaci biologici, per limitare la formazione di placche psoriasiche e le loro conseguenze fisiche e mentali.