Grande passo avanti per le patologie che richiedono la stimolazione neurale, come il Parkinson. Ad offrire una nuova possibilità di approccio al trattamento è una ricerca condotta da un team internazionale, coordinata da scienziati italiani, che ha descritto il meccanismo per eseguirlo in “wireless”. La modalità, studiata dai ricercatori del Centro di Micro-BioRobotica dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Pontedera (Pisa) e dell’Istituto BioRobotica del Sant’ Anna di Pisa, non prevedendo elettrodi né connessioni elettriche con il paziente, elimina il rischio di tossicità ed allergie.
Una stimolazione quindi ‘biocompatibile’, “grazie all’assenza di tossicità del titanato di bario ed alla totale sicurezza della stimolazione ultrasonica, peraltro già assai diffusa nella pratica medica – spiega Attilio Marino, dottorando in BioRobotica del Sant’Anna -. I neuroni vengono così attivati ‘a distanza’, come se fossero guidati da un telecomando”.
La tecnica, che non è rivolta strettamente al solo sistema nervoso, potrebbe essere sfruttata per stimolare altri tessuti biologici ‘eccitabili’, come quello cardiaco. “Le implicazioni di questa scoperta sono molteplici e aprono prospettive interessanti che spaziano dalla neuroprostetica alla medicina rigenerativa”, spiega Gianni Ciofani, team leader del Centro di Micro-BioRobotica dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) a Pontedera.