
Antidepressivi alternativi
Depressione passeggera o depressione clinica: quando usare antidepressivi alternativi e quali sono i più efficaci
Tutti prima o poi sperimentiamo episodi di tristezza e quella che chiamiamo ‘depressione’ in realtà, fortunatamente, non è che qualcosa di passeggero per buona parte di noi per cui potrebbero bastare degli antidepressivi alternativi, piuttosto che di farmaci pesanti. Eppure secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità sono circa 615 milioni le persone al mondo, quindi il 10% della popolazione, che soffrono di ansia e depressione clinica.
La depressione clinica si può innescare per una serie di fattori, come la morte di una persona cara, un licenziamento, una rottura, lo stress, ecc… In questi casi sentirsi tristi, ansiosi e giù di morale è normale, ma quando questi sentimenti perdurano per più settimane o mesi può esserci un serio problema di depressione.
Le persone affette da questo disturbo provano sentimenti di insoddisfazione tutti i giorni, senza una ragione apparente e questo gli impedisce di vivere una vita normale. Spesso non vogliono alzarsi dal letto o lavarsi, si isolano dal resto del mondo e, a volte, pensano anche al suicidio.
Gli SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina) sono gli antidepressivi più comunemente prescritti dai medici, ma sono sfortunatamente pieni di effetti collaterali. Sono davvero la soluzione migliore in tutti i casi? Sicuramente questo tipo di farmaci possono salvare la vita nella depressione grave, ma in casi meno importanti ci sono degli antidepressivi alternativi con effetti meno invasivi.
Nuovi studi per esempio, indicano come origine della depressione clinica, il cattivo funzionamento dell’asse intestino cervello. In poche parole, ciò che introduciamo mangiando e bevendo, condiziona non solo il nostro aspetto estetico, ma anche lo stato della nostra salute mentale.
Basandosi proprio su questo concetto, alcuni specialisti usano cibi e integratori per rendere gli stati depressivi più gestibili. Ecco quali sono questi antidepressivi alternativi:
- i probiotici – moltissimi studi indicano i probiotici come ottimi antidepressivi alternativi. In effetti il 90% della serotonina (chiamata anche l’ormone della felicità) viene prodotta nell’intestino, è facile capire quanto sia importante che questo funzioni bene. I probiotici contenuti nei cibi e nelle bibite fermentate, come il kefir o i crauti non pastorizzati, nutrono la flora batterica e fanno sì che l’intestino lavori al meglio;
- gli acidi grassi Omega3 – ne sentiamo parlare spessissimo, indicati come utili per prevenire le malattie cardiovascolari. In realtà, gli omega3 sono acidi grassi antiinfiammatori non solo per la circolazione, ma per tutto l’organismo, anche il cervello e l’intestino. Visto che l’uomo non li produce, deve integrarli con pesci ricchi di omega3 o all’occorrenza un integratore;
- l’olio di CBD – secondo i più recenti studi, i prodotti a base di cannabidiolo, principio attivo della marijuana non psicoattivo, sono degli importanti antidepressivi alternativi. L’uso del CBD può incidere sui livelli di serotonina nel corpo e migliorare la qualità del sonno. Sembra anche che possa attivare il rilascio di anandamide, un neurotrasmettitore responsabile del controllo dei livelli di serotonina nel corpo umano;
- la vitamina B12 – si trova principalmente in prodotti di origine animale e una sua carenza contribuisce a mancanza di energia, malumore e depressione. Per chi non vuole mangiare carne e simili, è possibile assumere la vitamina B12 tramite un integratore;
- la vitamina D – tra le tante funzioni svolte da questo importante ormone, c’è il miglioramento della funzionalità dei neurotrasmettitori. Quando i neurotrasmettitori funzionano correttamente, lo stato d’animo è più equilibrato. La vitamina D necessaria per tutti i giorni si sintetizza esponendosi ai raggi solari per una decina di minuti, quando è possibile, altrimenti è consigliato assumere integratori (sempre sotto parere medico);
- il triptofano – è un amminoacido essenziale che può essere solo ingerito perché non siamo capaci di produrlo. Attraverso un processo di conversione endogena, il triptofano si converte in 5-HPT che a sua volta si converte in serotonina. Si trova sia in cibi come noci, semi, pollame, pesce e uova, ma anche sottoforma di integratore. Numerosi studi clinici hanno confermato l’efficacia degli integratori 5-HTP come antidepressivi alternativi, oltre che per il trattamento dei disturbi del sonno, dell’obesità e degli attacchi di panico.
Ci sono molte soluzioni alternative per il trattamento di disturbi da ansia e per la depressione lieve o moderata, non sempre è necessario assumere medicinali. È invece sempre e comunque consigliato rivolgersi a uno specialista di medicina funzionale in caso di disturbi di questo tipo, per trovare le cause della depressione e non solo per curare i suoi sintomi.