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Ai blocchi di partenza il ddl per la marijuana, favorevoli Pd e Movimento 5 Stelle, contraria la Lega Nord
L’idea di legalizzare la cannabis sta per diventare proposta di legge: con le firme di ben 218 esponenti politici dei partiti M5S, Pd, Fi, Sel, Misto e Sc si è fatto il passo avanti per portare la questione della liberalizzazione della marijuana nelle aule parlamentari, al vaglio dei governatori del paese. Ad opporsi la Lega Nord di Matteo Salvini, che piuttosto “legalizzerebbe la prostituzione”, e buona parte della destra nazionale.
LA PROPOSTA – La proposta di legge prevede che i maggiorenni possano detenere una modica quantità di cannabis per uso ricreativo: 15 grammi a casa, 5 grammi fuori casa. Divieto assoluto invece per i minorenni. La marijuana si potrà coltivare a casa, secondo il disegno di legge, fino a un massimo di 5 piante, ma il raccolto non potrà essere venduto. Con i Cannabis social club ai maggiorenni residenti in Italia sarà consentita la coltivazione in forma associata in enti senza fini di lucro (fino a 50 membri). Regole precise anche per quanto riguarda la vendita: previa autorizzazione si potrà coltivarla e lavorarla e la vendita al dettaglio avverrà in negozi dedicati, forniti di licenza dei Monopoli. Vietate invece importazione ed esportazione. Il progetto di legge consente l’auto-coltivazione per fini terapeutici e saranno più semplici le modalità di consegna e prescrizione dei farmaci a base di cannabis. Rimangono i divieti di fumo nei luoghi pubblici e di guida qualora assunta la marijuana. I proventi dalla legalizzazione saranno destinati per il 5% al finanziamento dei progetti del Fondo nazionale per la lotta alla droga. Ma è già pioggia di polemiche…
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