Pubblicato lunedì, 20 luglio 2015 da Giornale Siracusa.
Dalla Camera del governo cileno la maggioranza per la depenalizzazione della cannabis: lo scenario occidentale in mutamento
Dopo la famosa legge del proibizionismo del 1937, il Marijuana Tax Act firmato dal Presidente Roosevelt, si apre nel mondo occidentale uno scenario eterogeneo circa la legislazione che regola il possesso, l’uso e la coltivazione della pianta della cannabis.
Dopo quasi 80 anni la campagna proibizionista si fa meno rigida, la scienza porta avanti i suoi studi circa gli effetti potenzialmente benefici dei cannabinoidi e promuove la coltivazione per mezzo di semi di CBD, e le popolazioni occidentali prendono coscienza delle potenzialità e degli usi della pianta di Canapa, da sempre sfruttata per la produzione di tessuti, carta, olio.
E adesso dal Cile, storico Paese conservatore dell’America Latina, arriva la notizia che la Camera del Parlamento ha deciso per l’approvazione a maggioranza sulla proposta di depenalizzare la cannabis a scopo ricreativo. Fino ad oggi in Cile chi coltiva o possiede marijuana rischia multe salatissime e fino a 15 anni di reclusione; si capisce, dunque, come la maggioranza raggiunta sia un passo in avanti quasi rivoluzionario. Si dovrà attendere la decisione del Senato affinchè gli anti-proibizionisti possano gridare ad una vittoria.
La spinta è venuta probabilmente dal vicino Uruguay, dove il celebre presidente Jose Mujica si è aggiudicato il primato: il piccolo Paese è stato il primo Stato al mondo a legalizzare nel dicembre 2013 la coltivazione e la vendita di marijuana. Poi a ruota il referendum negli Stati Uniti, dove adesso negli Stati del Colorado e di Washington DC è legale l’uso personale; ultimamente si parla di depenalizzazione anche in Messico.
In Europa la situazione è forse ancora più variegata: completamente illegale in Francia, Germania, Italia, Regno Unito, Irlanda, Grecia e Finlandia; depenalizzata (vendita gestita dallo Stato, ma comunque illegale) in Olanda, e legislazione “ad hoc” per la Spagna, dove è possibile avere fino ad un massimo di 6 piante cadauno, comprare marijuana in apposite Associazioni ed è vietato fumare in luoghi pubblici e per le strade.
Anche in Italia si sta cercando di fare passi in avanti verso questa comune direzione: di recente è stata depositata dal Parlamento italiano la proposta di legge, controfirmata da 218 parlamentari (M5S, PD, FI, gruppo misto, SEL ed Sc), che propone misure precise per la legalizzazione e l’eventuale gestione della cannabis a scopo ricreativo. Monopolio di stato, la possibilità di tenere 5 piantine e 15 grammi in casa e 5 fuori casa; ancora, Cannabis Social club non a scopo di lucro e alleggerimento delle pratiche burocratiche per l’ottenimento dei farmaci a base di canapa. Una proposta che sembra seguire la scia spagnola, ma che deve attendere per essere votata.