
Esame del sangue e diagnosi di depressione
Uno studio condotto negli Stati Uniti da due scienziati italiani sostiene che tra poco si potrà scoprire se siamo depressi con un semplice esame del sangue. Ecco come funzionerà
Lo studio: diagnosi di depressione tramite esame del sangue
Uno dei grandi problemi della depressione è la diagnosi. Troppo spesso ci si rivolge allo specialista solo dopo tanto, troppo tempo, tanto che in media tra la manifestazione dei sintomi e l’inizio delle terapie passano più o meno 24 mesi.
L’avvio tardivo della terapia può compromettere la guarigione, da una delle malattie più pericolose di tutte, che causa disabilità e una qualità della vita pessima.
Ora uno studio dell’Università dell’Illinois a Chicago, condotto da Graziano Pinna e Dario Aspesi, promette la diagnosi della depressione tra 5 anni con un esame del sangue. Il test sarà così preciso da riuscire a mettere a punto una terapia su misura.
Ma c’è di più: l’esame del sangue riuscirà anche a rivelare chi è più a rischio di sviluppare questa malattia. La notizia arriva direttamente da Graziano Pinna, che lo ha rivelato alla XIII Conferenza dei ricercatori italiani nel mondo di Dallas.
Diagnosi di depressone tramite esame del sangue: come funzionerà?
L’esame del sangue indagherà la presenza o meno dei marcatori della malattia, come i neurosteroidi, che vengono prodotti nel nostro cervello e che sono presenti nel sangue e alterati dallo stress. Questi marcatori indicano la presenza di malattie come il disordine da stress post-traumatico e la depressione.
Le molecole che vengono cercate sono una ventina. Il test – come ha rivelato Pinna all’ANSA – sarà in grado di dire chi tra i pazienti potrà giovare di certi farmaci piuttosto che di altri, aiutando a personalizzare le terapie.
Ma per il mondo scientifico servono altri approfondimenti. I marcatori della depressione sono stati già trovati nel sangue dei pazienti, ma servono studi clinici molto più ampi per poter validare la diagnosi attraverso un esame del sangue.