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 › Patologie › Eating Problem Checklist: un questionario per i DA – Stateofmind.it

Eating Problem Checklist: un questionario per i DA – Stateofmind.it

Redazione Novembre 16, 2018     No Comment    

Eating Problem Checklist

Eating Problem Checklist

L’Eating Problem Checklist (EPCL) è un questionario composto da 16 item, sviluppato per valutare la frequenza dei comportamenti e della psicopatologia dei disturbi dell’alimentazione (DA) negli ultimi 7 giorni. Può essere usato nella fase di assessment o durante il trattamento per monitorare il cambiamento.

L’Unità di Riabilitazione Nutrizionale della Casa di Cura Villa Garda ha ideato e validato un nuovo questionario chiamato Eating Problem Checklist (EPCL) che ha lo scopo di identificare e valutare gli effetti dei sudden gains nel trattamento dei disturbi dell’alimentazione.

Eating Problem Checklist e sudden gains

Lo studio dei cambiamenti che si verificano durante i trattamenti psicologici è una delle grandi sfide nella ricerca clinica. Tuttavia, c’è una crescente evidenza che i sudden gains, cioè gli ampi, rapidi e stabili miglioramenti della sintomatologia tra due sedute consecutive di trattamento sembrano associarsi alla riduzione della sintomatologia e al miglioramento della relazione terapeutica e dell’esito, dopo la conclusione del trattamento.

Gli effetti positivi dei sudden gains sull’esito del trattamento sono stati dimostrati nella psicoterapia della depressione, dei disturbi d’ansia, del disturbo ossessivo-compulsivo, del disturbo post-traumatico da stress e del disturbo di panico.

Nel campo del trattamento psicologico dei disturbi dell’alimentazione è stata fatta poca ricerca sugli effetti dei sudden gains, a causa della mancanza di uno strumento adeguato in grado di identificarli. Infatti, mentre sono disponibili molti strumenti in grado di misurare i sintomi di ansia e depressione nei sette giorni precedenti (per es. Beck Depression Inventory e Beck Anxiety Inventory), la maggior parte degli strumenti disponibili e validati per la misurazione della psicopatologia del disturbo dell’alimentazione (per es. Eating Disorder Examination interview (EDE) ed Eating Disorder Examination Questionnaire (EDE-Q)) coprono un periodo di 28 giorni e non sono stati progettati per rilevare i cambiamenti che si verificano da una seduta all’altra, ma solo per evidenziare una “risposta rapida” al trattamento, cioè un cambiamento clinicamente significativo dei sintomi specifici del disturbo entro la prima metà del percorso terapeutico.

Per far fronte a questo problema e per migliorare il trattamento dei pazienti affetti da disturbi dell’alimentazione, il gruppo di ricerca clinica dell’Unità di Riabilitazione Nutrizionale della Casa di Cura Villa Garda ha ideato e validato un nuovo questionario, chiamato Eating Problem Checklist (EPCL).

Natura e utilizzo dell’Eating Problem Checklist (EPCL)

L’Eating Problem Checklist (EPCL) è un questionario composto da 16 item, sviluppato per valutare la frequenza dei comportamenti e della psicopatologia dei disturbi dell’alimentazione negli ultimi 7 giorni.

Il questionario è suddiviso in due sezioni. La prima include 7 item che valutano il numero di episodi dei comportamenti legati al disturbo dell’alimentazione presenti negli ultimi 7 giorni, ed in particolare:

  • Abbuffate oggettive
  • Abbuffate soggettive
  • Vomito auto-indotto
  • Uso improprio di diuretici
  • Uso improprio di lassativi
  • Esercizio fisico eccessivo
  • Misurazione del peso

La seconda sezione dell’Eating Problem Checklist si compone 11 item che valutano, su una scala Likert a 5 punti (0 = mai; 4 = sempre), la seguente psicopatologia del disturbo dell’alimentazione, negli ultimi 7 giorni:

  • Evitamento del cibo
  • Riduzione delle porzioni
  • Check dell’alimentazione
  • Check della forma del corpo
  • Evitamento dell’esposizione del corpo
  • Preoccupazione per il peso
  • Preoccupazione per la forma del corpo
  • Preoccupazione per il controllo dell’alimentazione

L’analisi fattoriale condotta sugli item della seconda sezione ha prodotto due sottoscale:

  1. Preoccupazione per l’immagine corporea
  2. Preoccupazione per l’alimentazione

L’ Eating Problem Checklist può essere usato nella fase di assessment per valutare i comportamenti e la psicopatologia del disturbo dell’alimentazione e durante il trattamento per valutare la loro modificazione. È adatto anche ad essere utilizzato nelle ricerche che valutano gli effetti del trattamento nei disturbi dell’alimentazione.

L’ EPCL è facilmente implementato nella pratica clinica perché è semplice da usare e richiede poco tempo per la sua compilazione. Attraverso la revisione dei punteggi di ogni singolo item, L’EPCL permette al terapeuta e al paziente di identificare eventuali cambiamenti che si verificano settimana dopo settimana, nelle specifiche e più importanti espressioni della psicopatologia dei disturbi dell’alimentazione. L’identificazione di eventuali miglioramenti e/o peggioramenti nei singoli item dell’Eating Problem Checklist permette di focalizzare il trattamento su specifiche aree di lavoro. Inoltre, attraverso la valutazione dei punteggi delle due sottoscale, questo strumento consente la valutazione settimanale dei cambiamenti nella psicopatologia dei disturbi dell’alimentazione.

Se usato durante la Terapia Cognitivo Comportamentale Migliorata (CBT-E) si consiglia di far compilare al paziente l’Eating Problem Checklist una volta la settimana dopo la misurazione collaborativa del peso e poi rivedere con lui/lei ogni singolo item.

Questa revisione, se associata alla revisione delle schede di monitoraggio degli ultimi 7 giorni, aiuta ad evidenziare i cambiamenti avvenuti nelle varie espressioni della psicopatologia del disturbo dell’alimentazione. Un cambiamento settimanale di almeno un punto in uno o più item dell’ EPCL può aiutare a identificare le espressioni comportamentali della psicopatologia del disturbo dell’alimentazione del paziente da affrontare. Inoltre, registrando i dati settimanali dell’ EPCL su un foglio di calcolo, è possibile osservare se, come ipotizzato dalla CBT-E, la modificazione di determinati comportamenti (per esempio, l’adozione dell’alimentazione regolare, la riduzione della restrizione dietetica cognitiva, la misurazione collaborativa del peso, l’interruzione dei check disfunzionali della forma del corpo) si associ ad una riduzione successiva delle preoccupazioni per il peso, la forma del corpo e il controllo dell’alimentazione.

Validazione dell’Eating Problem Checklist

La descrizione del questionario e della sua validazione è stata pubblicata sulla rivista Eating Disorders. Lo studio ha reclutato un campione di 161 pazienti con disturbo dell’alimentazione (87 pazienti erano ricoverati e 74 svolgevano una terapia ambulatoriale) e 379 controlli sani. Tutti i partecipanti allo studio hanno compilato l’Eating Problem Checklist, inoltre i pazienti con disturbo dell’alimentazione hanno completato l’Eating Disorder Examination Questionnaire (EDE-Q) e il Brief Symptom Inventory (BSI).

L’analisi fattoriale, effettuata sugli 11 item che valutano la psicopatologia del disturbo dell’alimentazione hanno evidenziato due sottoscale: “Preoccupazione per l’immagine corporea” e “Preoccupazione per l’alimentazione”, composte rispettivamente da 5 e 4 item.

La consistenza interna dello strumento è alta, con un Alpha di Cronbach di 0.89 e di 0.86 e 0.82 per le due sottoscale, rispettivamente.

La validità concorrente, misurata attraverso la correlazione di Pearson, ha indicato, come atteso, che lo strumento ha una forte associazione con l’EDE-Q, che misura la psicopatologia specifica del disturbo dell’alimentazione e una più debole associazione con il BSI che, invece, valuta la psicopatologia generale.

Il confronto dei punteggi dell’Eating Problem Checklist tra pazienti e controlli sani, indica che lo strumento è in grado di discriminare in maniera statisticamente significativa i due gruppi.

Infine, un’analisi effettuata su un sottogruppo di 75 pazienti (38 pazienti ricoverati e 37 in terapia ambulatoriale) che hanno completato almeno 20 sedute di CBT-E e compilato settimanalmente l’ EPCL, ha mostrato che lo strumento è in grado di identificare specifici miglioramenti o peggioramenti settimanali nella psicopatologia del disturbo dell’alimentazione. In particolare, nel campione ambulatoriale abbiamo osservato un cambiamento nel punteggio della sottoscala “Preoccupazioni per l’alimentazione” dalla seconda alla terza o quarta settimana, probabilmente come conseguenza della procedura dell’alimentazione regolare, mentre nel campione ricoverato il cambiamento è avvenuto dalla prima alla seconda settimana, probabilmente come risultato dell’alimentazione assistita.

Il cambiamento nel punteggio della sottoscala della “Preoccupazione per l’immagine corporea” è stato più graduale e un cambiamento significativo è stato osservato soltanto nel campione ospedaliero, nell’ultima parte del trattamento.

Il punteggio totale è ottenuto sommando gli item della sezione due dell’Eating Problem Checklist, mentre i punteggi delle due sottoscale sono ottenuti attraverso la somma dei seguenti item, sempre della seconda sezione: Preoccupazione per l’immagine corporea somma degli item 4, 5, 6, 7, 8; Preoccupazione per l’alimentazione somma degli item 1, 2, 3, 9.

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