
Disturbi Specifici dell’Apprendimento
Disturbi Specifici dell’Apprendimento: cosa sono?
I disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) interessano abilità, quali lettura, ortografia, grafia e calcolo, hanno un impatto significativo, soprattutto sulle performance scolastiche, lasciando però inalterato il livello intellettivo generale.
La diagnosi di DSA è spesso tardiva poiché in molti casi le difficoltà scolastiche vengono attribuite ad altri quadri clinici o a situazioni di svantaggio socioculturale.
Ad un livello generale, si possono identificare alcune funzioni potenzialmente deficitarie, quali:
- attenzione;
- memoria;
- ragionamento e problem solving;
- aspetti emotivo-motivazionali;
- capacità metacognitive.
Sfatiamo i tre grandi falsi miti sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento:
- I DSA non sono delle malattie
Di conseguenza questi bambini non possono essere guariti ma semplicemente compensati con appositi strumenti previsti per ogni singolo disturbo, ad esempio l’uso del pc, la sintesi vocale, l’uso della calcolatrice, delle tabelle e dei formulari. - Non si tratta di bambini distratti, svogliati e con un basso livello intellettivo.
I Disturbi Specifici dell’Apprendimento sono dei deficit di natura funzionale e dunque sono dovuti a cause neurobiologiche, sono delle caratteristiche con cui il bambino nasce ma che vengono fuori solo quando viene esposto ai primi apprendimenti della letto-scrittura. - L’intelligenza risulta essere nella norma,
anzi, il principale criterio necessario a stabilire la diagnosi di DSA è quello della discrepanza tra abilità nel dominio specifico interessato e l’intelligenza generale, che deve essere adeguata per l’età cronologica del bambino.
Panoramica sui vari Disturbi Specifici dell’Apprendimento
- Disturbo della lettura (dislessia):
La dislessia è un disturbo caratterizzato dalla difficoltà del bambino di effettuare una lettura accurata e da scarsa abilità nella decodifica del testo.
Non esiste una precisa sintomatologia o degli indicatori che permettano con certezza una previsione del disturbo; tuttavia si sono individuati dei segni di rischio che hanno mostrato un buon valore predittivo, come ad esempio, difficoltà nell’associazione tra la parola ed il suono, eccessiva lentezza nella scrittura, nella lettura, ecc. - Disturbo del calcolo (discalculia):
I bambini con discalculia non riescono a compiere calcoli in maniera automatica e spesso compiono dei ragionamenti complicati, che comportano un elevato dispendio di energie e impedisce loro di raggiungere un livello adeguato di rapidità e correttezza nelle aree del calcolo. - Disturbo dell’espressione scritta (disgrafia/disortografia):
Il disturbo della scrittura comprende due distinti disturbi: uno di natura linguistica e uno di natura motoria.
Nel primo vi è la difficoltà nella trasformazione del linguaggio parlato a quello scritto, si presenta con errori quali confusione tra grafemi simili (b e p), omissioni (palla-pala), aggiunta di accenti, aggiunta di “h”, inversione (il-li, semaforo-sefamoro) e dunque si parla di disortografia.
Nel secondo vi è una disorganizzazione nei processi di realizzazione grafica e di conseguenza si parla di disgrafia (ad es. difficoltà a lasciare gli spazi tra le parole, a seguire il rigo, ecc).
Come per la lettura, non esiste una precisa sintomatologia e degli indicatori che permettano di identificare con certezza la presenza del disturbo; tuttavia, la segnalazione da parte degli insegnanti è un primo segnale predittivo.
Purtroppo, proprio a causa di questi fattori, i DSA spesso si presentano in associazione con altri disturbi, sia fra gli stessi DSA, sia con altri disturbi, quali ADHD, disturbo del comportamento e dell’umore.
A volte la preoccupazione più grande da parte di un genitore risulta essere proprio la componente comportamentale, in quanto il bambino potrebbe avere due tipi di reazioni:
- Di tipo depressiva e quindi manifestare disturbi d’ansia fino ad arrivare al ritiro da scuola, o disturbi somatoformi, accusando continui mal di pancia o mal di testa, bassa autostima, perdita d’interesse, ecc.
- Oppure, si possono riscontrare comportamenti di oppositività, come ad esempio disturbi oppositivo- provocatori o disturbi della condotta.
Il trattemento per i Disturbi Specifici dell’Apprendimento
Per tutte le diverse tipologie di Disturbi Specifici dell’Apprendimento, esistono delle indicazioni generali sul trattamento:
innanzitutto vi è la presa in carico, attraverso cui viene garantita la coordinazione degli interventi per favorire la riduzione del disturbo, l’inserimento scolastico, sociale o lavorativo.
Il secondo processo prevede la riabilitazione, in cui si aiuta il bambino a raggiungere un adeguato livello sul piano fisico, sociale ed emozionale.
Successivamente vi è l’abilitazione, che prevede un insieme di interventi volti a favorire l’acquisizione e il potenziamento di una funzione; infine, si arriva al trattamento vero e proprio, il quale rappresenta l’insieme di strumenti necessari ad aumentare l’efficienza di quel dominio specifico che risulta essere alterato.
Per concludere, non meno importante è il ruolo delle famiglie, poiché dietro ogni bambino ci sono dei genitori confusi e spaventati da quella che potrebbe essere una diagnosi di Disturbi Specifici dell’Apprendimento a causa di tutte le credenze che ruotano intorno a questa condizione.
Fondamentale è informare le famiglie della problematica, affinché possano affrontare questa delicata situazione riponendo fiducia nell’efficacia del trattamento, con la consapevolezza che la diagnosi di DSA è una condizione del tutto risolvibile, se trattata con i giusti strumenti e, soprattutto, nei giusti tempi.