Se pensare positivo aiuta a vivere meglio, perché non dovrebbe essere possibile che i bei ricordi ci proteggano dalla depressione? Lo sostiene un team di scienziati guidati da Susumu Tonegawa del Massachusetts Institute of Technology, che ha compiuto uno studio sui topi e ne pubblica oggi i risultati su Nature.
Richiamare alla mente ricordi positivi ha mostrato di alleviare i comportamenti depressivi nelle cavie dello studio. E’ l’attivazione della traccia della memoria associata a un evento positivo più che l’evento in sé a provocare l’effetto antidepressivo. Come questi risultati possano applicarsi all’uomo è ancora da chiarire, ma se ciò fosse possibile si aprirebbero nuove possibilità terapeutiche per curare la depressione.
Tonegawa e colleghi hanno identificato una specifica traccia mnemonica creata nel cervello dei topi maschi alla visione dei topi femmina, un’esperienza positiva, e hanno contrassegnato queste cellule neuronali in modo che potessero essere riattivate con impulsi di luce. I topi sono stati poi sottoposti a condizioni di stress che hanno indotto comportamenti simili alla depressione.
A questo punto arriva il bello: la riattivazione artificiale della traccia del ricordo positivo ha istantaneamente soppresso il comportamento depressivo. Gli autori hanno anche dimostrato che ripetute riattivazioni del ricordo positivo sembrano aumentare la resistenza ai comportamenti depressivi indotti dallo stress, mentre la semplice esposizione a un’esperienza positiva non ha lo stesso effetto. In pratica quindi, i poeti hanno sempre capito tutto: il ricordo dei giorni felici è meglio dell’esperienza vissuta.
Il fulcro di tutto è l’ippocampo, la regione del cervello dove vengono riattivati i ricordi positivi, che si ritiene abbia un ruolo nella regolazione delle risposte allo stress, anche se i meccanismi coinvolti in questo processo non sono ancora stati del tutto chiariti. Ma davvero può funzionare anche per noi umani? Per le nostre menti, un po’ più evolute di quelle dei topi, non c’è forse il rischio che il ricordo ci porti a rimpiangere il passato invece di consolarci del presente? Come diceva la protagonista di un film di Woody Allen: “Mi chiedo se un ricordo è qualcosa che hai o qualcosa che hai perduto“. Nel dubbio, in momenti di stress, non resta che provare.
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