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 › ADHD Deficit Attenzione e Iperattività › Cybercycling: una pedalata per alleviare i disturbi comportamentali – Mamma Style

Cybercycling: una pedalata per alleviare i disturbi comportamentali – Mamma Style

Redazione Gennaio 22, 2017     No Comment    

L’importanza dell’esercizio fisico anche nelle terapie comportamentali trova una nuova conferma; uno studio di recente pubblicazione ha testato l’efficacia del cybercycling, che unisce il movimento alla realtà virtuale, per bambini e ragazzi con disturbi comportamentali; scopriamo di cosa si tratta.

I disturbi comportamentali

I disturbi comportamentali sono una delle patologie più diffuse tra i bambini e i giovani e, anche se nella pratica essi si manifestano concretamente in modo diverso a seconda dei casi, sono accomunati in genere da una difficoltà di concentrazione, dalla riduzione del controllo di sé e dalla incapacità di gestire efficacemente le proprie emozioni.

Quali sono?

I disturbi comportamentali più diffusi sono il disturbo oppositivo – provocatorio (DOP), il disturbo della condotta, il disturbo dell’adattamento e il Disturbo da Deficit di Attenzione con Iperattività (ADHD). Lo spettro delle manifestazioni patologiche collegate a questi disturbi è davvero molto ampio: si va, ad esempio, dall’aggressività e dalla condotta antisociale alla disattenzione, passando per l’irritabilità e l’incapacità di rispettare qualsivoglia regola imposta; gravità e persistenza del disturbo dipendono da molti fattori e non è esclusa una ripercussione anche sulla vita adulta.

I disturbi comportamentali e la scuola

Uno degli ambiti in cui i disturbi del comportamento tendono a manifestarsi con maggiore virulenza è la scuola; la ragione risiede probabilmente nel fatto che tra i banchi, oltre alla presenza degli insegnanti, che rappresentano figure in qualche misura autoritarie e deputate, tra le altre cose, anche a far rispettare determinate regole di comportamento, il bambino affetto da queste patologie deve affrontare anche il gruppo dei coetanei ed entrare in relazione con loro. Molto spesso, infatti, chi soffre di disturbi comportamentali trova difficile inserirsi tra i compagni, perché non riesce a prendere in considerazione il punto di vista degli altri e tende a considerare prioritari su tutto i propri bisogni e la propria persona.

I disturbi comportamentali e lo sport

I bambini con disturbi comportamentali potrebbero trarre benefici dalla pratica sportiva, come e più dei coetanei sani. L’esercizio non solo ha effetti positivi sulla salute riducendo i rischi di sviluppare malattie croniche, ma aiuta a canalizzare le energie, favorisce la concentrazione ed è dimostrato da alcuni studi che riesca anche a migliorare l’impulsività e il benessere cognitivo dei bambini affetti da ADHD.
Purtroppo però, proprio chi soffre di disturbi comportamentali, finisce per partecipare con difficoltà alle attività sportive, a scuola e non solo. I motivi possono essere diversi: da un lato lo scarso impegno nell’attività fisica può diminuirne l’efficacia e quindi scoraggiare il bambino, che abbandona dopo pochi tentativi; dall’altro il disturbo può essere accompagnato da problematiche fisiche che inibiscono; infine, lo stesso disturbo comportamentale può essere la causa della mancata cura perché il bambino, ingestibile per un istruttore che deve tenere sotto controllo molti ragazzi, viene allontanato.

Una pedalata per stare meglio?

Gli autori di uno studio recentemente pubblicato su Pediatrics hanno voluto verificare cosa accadrebbe se, durante le ore di educazione fisica a scuola, i bambini con disturbi comportamentali fossero coinvolti in un programma di allenamento aerobico, chiamato cybercycling, che sfrutta la realtà virtuale.

Cybercycling: cos’è

Lo strumento utilizzato nel cybercycling è una cyclette che viene posizionata di fronte ad uno schermo che trasmette immagini in movimento; un po’ come avviene in alcune palestre, dove le lezioni di spinning vengono effettuate di fronte alle immagini di diversi scenari che simulano l’esercizio all’aria aperta.
Il bambino viene sollecitato con la richiesta di compiere movimenti precisi, con una intensità crescente ed un ritmo coinvolgente che riesce a calamitare la sua attenzione.

I bambini esaminati

Nello studio sono stati coinvolti 103 ragazzi, di età compresa tra i 7 e i 16 anni, studenti di una scuola terapeutica affiliata con l’Harvard Medical School. L’istituto accoglie, a partire dall’asilo, 110 alunni ai quali è stata diagnosticata una forma di disturbo comportamentale; ogni anno nella scuola sono presenti ragazzi affetti principalmente da ADHD, ansia o disturbi dell’umore.
I soggetti esaminati, assegnati casualmente alle 7 classi coinvolte nell’esperimento, hanno seguito un programma di 7 settimane, con sessioni di cybercycling di 30-40 minuti, con una intensità e una durata via via crescenti.

I benefici

Nel periodo di controllo, i bambini hanno mostrato una netta riduzione dei comportamenti dettati dalla scarsa capacità di autoregolarsi e dell’inibizione all’apprendimento; si parla di un calo importante, tra il 32 e il 51%. Questo effetto positivo si è evidenziato con maggiore forza nei giorni in cui i bambini con disturbi comportamentali hanno partecipato alla seduta di cybercycling, ottenendo una riduzione del 70% dei comportamenti distruttivi e del 43% degli allontanamenti dalla classe per mancanza di disciplina, ed è poi continuato anche successivamente, dando quindi segni di un miglioramento che perdura nel tempo, anche se attenuato.

Perché a scuola

I ricercatori hanno testato l’efficacia del cybercycling inserito all’interno delle lezioni di educazione fisica perché la possibilità di aiutare questi bambini lungo il normale percorso scolastico, non solo si traduce immediatamente in un miglioramento della loro esperienza sui banchi, ma può avviare un percorso positivo rivolto ad un progressivo miglioramento della “salute comportamentale”; il tutto senza interrompere la normale routine delle lezioni e, soprattutto, senza incidere, anche economicamente, sulle famiglie o sul sistema sanitario.

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Autore: Redazione

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