Non si limiterebbe e levigare le rughe, ma influirebbe largamente anche sull’umore.
Quando, nel 2002, il Botox fu introdotto nel mercato della bellezza internazionale, non fu accolto benissimo. Anzi, contro ogni pronostico, fu disprezzato perché considerato una scelta folle. Iniettare una tossina sotto pelle con il solo scopo di cancellare un paio d’anni dal volto, suonava come ridicolo, addirittura pericoloso. Ma non si sapeva molto a riguardo. Nel decennio successivo però, qualcosa (anzi molto) è cambiato, e le iniezioni di botulino sono diventate la pratica estetica in assoluto più richiesta.
Ma oltre a levigare i segni del tempo, quali sono, se ci sono, gli altri benefici garantiti da queste applicazioni? L’effetto paralizzante della tossina botulinica è approvata anche per combattere l’emicrania, lo strabismo, la sudorazione eccessiva e uno studio realizzato dai ricercatori dell’Università del Texas, suggerisce che in realtà le iniezioni di Botox potrebbero addirittura riuscire ad alleviare i sintomi causati dal disturbo depressivo. Banalmente perché il problema che si va a risolvere grazie all’iniezioni è esso stesso la casa scatenante del disagio che spesso influisce notevolmente sull’autostima e sull’accettazione sociale.

I ricercatori hanno sviluppato alcune teorie che spiegherebbero i motivi che li hanno portati a credere che la tossina possa alleviare disturbi depressivi causati dai problemi che la tossina stessa è in grado di risolvere o alleviare: a) essendo una delle soluzioni più efficaci per rallentare o eliminare lo strabismo, le persone che ne sono affette, riuscendo finalmente a vedere meglio, di conseguenza si sentono molto meglio. E più integrate; b) qualsiasi tra questi disturbi potrebbero causare isolamento, quindi, una volta risolti, stimolano il paziente a sviluppare un’interazione sociale più attiva e positiva; c) la tossina, paralizzando i muscoli della parte alta del viso, influisce sull’invio dei segnali “tristi” che arrivano al cervello, rallentandoli.
Citando una ricerca passata realizzata dalla stessa equipe di ricercatori, nove pazienti su dieci che si sottopongono alle iniezioni hanno constatato una notevole diminuzione dei sintomi del disturbo depressivo scatenato dal problema che sono riusciti a risolvere. Quindi, quando il problema influisce sulla percezione che si ha della propria immagine compromessa o di come gli altri potrebbero giudicarla, perché, se esiste un rimedio, si fa ancora così fatica a superare il cliché che vuole il Botox pratica esclusiva di narcisisti spinti? Se serve a guarire l’autostima…