Autismo, il software per leggere il volto
— 28 giugno 2015
Uno dei problemi principali dei soggetti affetti da autismo è la mancanza di empatia dovuta all’incapacità di leggere le espressioni del volto. Per loro è impossibile riconoscere gioia, tristezza, dolore, allegria e qualsiasi altro tipo di emozione e di conseguenza entrare in contatto con il prossimo.
Una soluzione a tale problema potrebbe però arrivare da un software realizzato da un gruppo di ragazzi abruzzesi con autismo “ad alto funzionamento”. Ragazzi che quindi ben conoscono il problema. I quattro giovani, due di Termoli e due dell’Aquila con un’età compresa tra i 20 e i 25 anni, sono appassionati di informatica e hanno creato un programma che riproduce su un volto avatar in tre dimensioni le varie pose che può assumere il viso. Questo serve a permettere ai soggetti autistici di imparare a capire le espressioni dei lineamenti. Un processo, quindi, che consentirebbe loro di apprendere quanto generalmente viene naturale, cioè leggere le emozioni e gli stati d’animo.
Il progetto dei quattro ragazzi abruzzesi è il primo in Italia e tra i primi in Europa nel suo genere. Nel loro lavoro sono stati seguiti dal team di Neuroscienze diretto dalla professoressa Monica Mazza dell’Università dell’Aquila e sono stati sostenuti nel loro percorso dal Centro regionale di riferimento per l’autismo diretto dal professor Marco Valenti.
Il progetto è stato presentato all’interno di un convegno, organizzato dal professor Valenti e a cui è intervenuto anche Stefano Vicari dell’ospedale Bambino Gesù di Roma tra i massimi esperti sull’autismo, dal titolo “Alla ricerca delle evidenze nei disturbi dello spettro autistico”.
Ora si attendono gli esiti della sperimentazione di tale software.