
Amnesia anterograda
Dimenticare i ricordi di eventi recenti è possibile, è infatti ciò che accade a chi soffre di amnesia anterograda, una patologia che implica l’incapacità di ricordare ciò che è avvenuto dopo l’evento traumatico che ha portato all’insorgenza di questa condizione.
Si parla di amnesia anterograda quando ci si riferisce ad un disturbo della memoria a breve termine, ma anche a lungo termine, che insorge in seguito ad un evento traumatico. Chi soffre di questa condizione, in pratica, ha difficoltà a memorizzare nuove informazioni.
Cause, sintomi e cura dell’amnesia anterograda
Ci sono diverse cause che possono portare all’insorgenza di questo disturbo della memoria, tra queste le principali sono lesioni traumatiche, disturbi metabolici o processi degenerativi legati all’ippocampo, area da cui passano le informazioni da memorizzare, e al lobo temporale. In alcuni casi la patologia può essere causata da farmaci come benzodiazepine, ma anche commozioni cerebrali, attacchi epilettici o infarti.
Il principale sintomo dell’amnesia anterograda è la perdita di memoria a breve termine, il che vuol dire che il paziente si ricorda tutto ciò che è avvenuto prima della causa scatenante il disturbo, ma ha difficoltà ad immagazzinare i nuovi ricordi. La diagnosi di questo disturbo della memoria è possibile in seguito ad esame neuroradiologico (come risonanza magnetica), che permette di osservare l’attivazione del cervello.
Il disturbo può essere transitorio, il che significa che dopo un periodo il paziente riacquisisce le normali funzioni mnemoniche, stabile o progressivo. Quanto alle terapie, queste variano a seconda del paziente e della gravità del disturbo della memoria ma implicano attività di allenamento della memoria e psicoterapia. Non esistono però farmaci specifici per questo particolare disturbo, anche se terapie farmacologiche vengono adottate per curare i suoi sintomi collaterali, come insonnia o ansia, in modo da migliorare, nei limiti del possibile, la qualità della vita.