(di Sara Passante) Uno studio ha dimostrato che la perdita del cromosoma Y nelle cellule del sangue nucleate, o meglio conosciute come leucociti, aumenta il rischio di sviluppare la malattia di Alzheimer, forma più comune di demenza degenerativa progressivamente invalidante.
A dimostrarlo sono i ricercatori dell”Università di Uppsala’, in Svezia, e dell”Università di Lille’, in Francia.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica di genetica ‘American Journal of Human Genetics’, contemporaneamente alla sua presentazione durante la conferenza annuale della ‘European Society of Human Genetics’.
La perdita del cromosoma Y, nel 15% dei globuli bianchi, una delle mutazioni a cui si interessa oggi maggiormente la ricerca genetica, interessa circa il 17% degli uomini e riguarda principalmente persone anziane e fumatori.
Il fattore fumo aumenta fino al 400% la probabilità della perdita del cromosoma Y, anche se in questo caso l’effetto può essere transitorio poiché è possibile invertirlo smettendo di fumare.
L’associazione tra perdita del cromosoma Y e la malattia degenerativa è molto più forte nel caso in cui la perdita riguardi un numero pari o superiore al 35% dei leucociti. E’ per questo motivo che, dopo ulteriori studi, il controllo di questa anomalia potrebbe essere considerato un biomarcatore della malattia.
Non sono ancora chiari i meccanismi con i quali questa disfunzione possa influire sullo sviluppo dell’Alzheimer, si può però arrivare a supporre che l’assenza di quel cromosoma ha un effetto negativo sulla funzionalità delle cellule, in quanto parte del sistema immunitario, e sulla loro capacità di controllo di altri fattori legati allo sviluppo della malattia.
Questa ipotesi è rafforzata anche dall’associazione con il cancro, infatti la perdita del cromosoma Y nei globuli bianchi è da tempo considerato un forte fattore di rischio per il cancro. Ma è anche rafforzata dall’associazione con un aumento della mortalità da tutte le cause.
Lars A. Forsberg, coordinatore della ricerca, afferma: « L’uso diffuso di un test per la perdita del cromosoma Y potrebbe ridurre radicalmente i tassi di mortalità maschile e, forse, anche eliminare la differenza nell’aspettativa di vita tra i sessi».