Gianni Cesari
20 Giugno @ 12.15

Egregia Prof.ssa, Voi prima puntate il dito contro farmaci mal custoditi nell’ambito domestico, dopo addirittura contro la presunta faciloneria con cui i medici presciverebbero questi farmaci, Voi l’avete detto “troppo spesso prescritti con leggerezza”. State sparando nel mucchio a prescindere, state facendo di tutte le erbe un fascio. Io, nel 2004 ero al terzo piano di un edificio in Fidenza, sul balcone, in una triste e fredda sera invernale, deciso a porre fine alla mia esistenza, sperando di scuotere così i miei figli, assolutamente ingestibili. Sono vivo, e il più grande è stato appena promosso in 5a superiore, con anche qualche 10 nelle verifiche, specie matematica. Marito anche, ma non solo, delle terapie coi farmaci, prescritti da perosnale competente. Alle elementari era una situazione allucinante, abbiamo dovuto anche scontrarci con alcuni adepti di una associazione che assolutamente nega e ripudia l’efficacia di certi farmaci sui bambini. Ma abbiamo tenuto duro e, la storia ci ha dato ragione (Mi perdoni “Lui” se rubo un suo detto). Voi avete scritto cose generiche, senza addurre cifre avvalate da studi scientifici. Una volta c’erano i complottisti da bar, ora ci sono i complottisti da internet! Prima di scrivere cose, così, random, pensate al danno che fate ai ns figli. Si, xè siete veramente in tanti a volerci negare le cure ai nostri figli. I disturbi: faccio l’elenco; disturbo dell’ansia, dislessia, disgrafia, attacchi di panico, ADHD, autismo, ecc. Per la Redazione della Gazzetta, umilmente, voglio solo esprimere un’opinone, doxa non sophia, però la lettere che avete pubblicato la trovo veramente povera di rigore scientifico, sembra una chiacchiera da supermcato. Non voglio offendere nessuno, e chiedo scusa per il mio ardire, innanzitutto alla Sig.ra Prof.ssa e al Vs Direttore.
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