Gentile dottore. Mi sono innamorata. Per lui ho lasciato la mia città e sono tornata nella sua. A settembre poi lui mi chiama a lavorare nella sua impresa. E’ il mio capo. Mi tratta in modo diverso dagli altri. Davanti a me si trova casualmente un libro che si chiama “La sposa perfetta”.gli altri pensano che io sia la sua ragazza. Lui è un ragazzo della mia età. Però io ho un carattere molto chiuso e timido e non parlo molto, complice anche il fatto che parlo una lingua diversa dalla loro. I suoi sorrisi pian piano spariscono. Lui non c’è praticamente mai. Si arrabbia spesso con me. Io gli chiedo di uscire. Lui manco risponde. Poi però si scusa.Poi con il tempo mi rilasso. E lui pian piano si avvicina. A marzo dell’anno successivo mi invita a uscire insieme ai suoi amici, mi parla di lui e della sua vita. Mi fa leggere le sue poesie. Il giorno dopo l’uscita i suoi occhi sono lucidi d’amore, lui è felice. Io però sono timida e mi richiudo. Lui pubblica una poesia in cui parla di una ragazza e della difficoltà che ha lui di comunicare con lei.Iniziamo a scriverci qualche volta su Whatsapp. Poi lui si riallontana. Io soffro, perché non riesco a comunicare come vorrei. Lui era sempre molto attento a me, il martedì prima di partire tornava in ufficio mezz’ora, io penso fosse solo per vedermi. Ma io l’ho capito dopo un po’. L’ho capito quando un giorno, invece di aspettare che tornasse, sono andata via. Lui ha tolto il libro. Poi l’ha rimesso dopo un po’ quando io di nuovo ho mostrato interesse verso di lui. Lui è un ragazzo molto impegnato con il lavoro, viaggia tantissimo, ha anche problemi di salute perché prende a cuore tutto. Io sento che per vedermi faceva di tutto, a volte mi faceva restare delle ore extra. Con gli altri non era così, poi ci riavviciniamo, mi invita di nuovo ad uscire a giugno, tre mesi dopo la prima uscita. Tutto a meraviglia. La mattina dopo mi sveglio piangendo perché mi mancava. Ma poi nei giorni dopo io non reggo più lo stress emotivo. Inizio ad odiare lui e il suo lavoro che lo portano lontano da me. Lui mi sente nervosa e lo nota. Crollo letteralmente. Il mio contratto scad a fine luglio. Lui i primi di luglio mi manda un messaggio dicendomi, che dopo il 15 sarebbe stato più libero ed avremmo potuto uscire. Io non reggo lo stress. Una sera gli scrivo chiedendogli se c’era la possibilità di tornare a lavorare con lui dopo agosto. Lui mi risponde tutto gentile. Ma il giorno dopo è incazzato. Urla: io sono una macchina di interessi economici senza nessuna importanza! Io chiedo di parlargli e lui mi dice no. Poi la sera ci scriviamo su Whatsapp e io gli chiedo se una poesia fosse rivolta a me, una che parlava del mutismo.Lui dice no.Il lunedì mi convoca nella sala riunioni e mi dice che il contratto non si rinnova.Se vado via non ci vedremo mai più. Io li gli dico che non so stare lontano da lui. Lui ride. Poi la sera mi scrive che sempre avrò la sua amicizia. Penso di averlo perso perché per lui non ero lavoro.Io lo calmavo. ——— . Quello che ho equivocato io è il seguente: attenzioni costanti, trattamento differenziato rispetto agli altri, il fatto che quando mi ha invitato ad uscire eravamo io lui e i suoi amici di una vita. Gli amici mi trattavano in un modo speciale, che mi ha portato a ballare e stava attaccato al mio braccio tutto il tempo, che quando non aveva tempo per me si scusava sempre, che mi ha portato a casa sua con gli amici di nascosto dal padre (considerando che tutta la famiglia lavora con noi). Quando poi il padre ha capito che ero presente ha fatto una battuta di fronte a tutti in ufficio. E lì tutti hanno capito qualcosa. Poi in ufficio gli altri avevano iniziato a fare battute allusive. Tutti pensavano che io rimanessi a vita lì. Lui con me dall’inizio ha impostato un rapporto diverso dal lavoro. Io non ero lavoro per lui. Lui era super stressato, quando parlava o mi guardava si calmava. Si vedeva. Lui mi aveva detto: usciamo insieme dopo il 15.
Penso di aver sbagliato a chiedergli lavoro. Sento di averlo ferito. Si è sentito usato. Che senso ha urlare la frase: sono una macchina di interessi economici senza nessuna importanza?? Lui più lavoro ha e più è felice. Quella frase era rivolta a me. Quando poi il lunedì mi ha parlato, non mi guardava in faccia, si era preparato il discorso, mi ha parlato da capo e non da ragazzo che avevo conosciuto fuori. Lavorare con lui è l’unico modo per vederlo. Finisce il lavoro e io me ne devo tornare a due ore di aereo da lui, a casa mia. Non ci vedremo più. Si è sentito usato come fanno tutti con lui. Lui sul lavoro è bravissimo e tutti lo cercano. Io sento di aver tradito la sua fiducia e per questo ha deciso di cacciarmi dalla sua vita. Poi quel lunedì in sala riunioni io gli ho detto cose come: non so stare lontano da te, vorrei vederti di più, sto qui per te. Lui non ha risposto niente. La sera mi manda un messaggio e mi dice che anche se dovrò andar via avrò sempre la sua amicizia. Poi da li abbiamo iniziato a parlare su whatsapp, mi scrive prima che arrivi in ufficio o la sera tardi. Io ho il rimorso di essere stata piuttosto passiva o do averlo ferito in qualche modo in tutto ciò e vorrei capire se posso ancora fare qualcosa per salvare il tutto, ora che ormai mancano pochi giorni. Secondo lei un ragazzo cosi sensibile puó essersi sentito usato da me? Posso averlo ferito? Di lui so che da piccolo ha avuto vari problemi di salute ma che con la sua forza d’animo ha superato. —- Ora dal vivo i rapporti sono un po’ freddi, ma anche prima non erano molto vivaci. Peró adesso almeno parliamo su whatsapp. Credo che lui fin dall’inizio abbia fatto di passi verso di me, cercando un rapporto che prescindesse dal lavoro. Ma io ero sulle mie. Una volta mi ha inviato un bacio a telefono. Cosa posso fare per recuperare? Grazie